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Il Corriere di Tunisi “online” riporta le principali notizie pubblicate dal giornale distribuito in abbonamento e in vendita in edicola


In “lettere” la voce dei lettori che ci possono scrivere anche via email


 

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 678 - 55 [nuova serie] – febbraio

 

 

nostri  problemi

 

Nel mondo un mondo di dottori e medici chirurghi si affanna per trovare rimedio a mali endemici e regolarmente e storicamente provocati per rimescolare le carte, consolidare o sradicare situazioni apparen­temente consolidate, così come madre natura con i suoi sconvolgimenti di mari e foreste. Certo non manca il risultato di quanto ha im­maginato e provocato l’apprendista stregone. Bisogna credere e rassegnarci al "mektub" (era scritto = destino)? Così è se vi pare.

Vi avevamo fatto parte della nostra amarezza nel constatare dopo tanti anni, la miopia di chi autorevolmente si occupa (o dovrebbe) delle questioni riguardanti gli italiani nel mondo. L’esternazione di questa amarezza ha provocato reazioni e critiche (di cui teniamo in debito conto sopratutto quelle costruttive) da numerosi lettori, amici e corrispondenti i quali pur tenendo conto della nostra veneranda età ci hanno rimproverato di voler tirare, una volta per tutte, i remi in barca pur correndo il rischio de vederla andare pericolo­samente alla deriva. E’ vero e non è vero. E’ vera la lassitudine, ma non né vera né a noi congenita la rassegnazione.

Ripartiamo dunque dai nostri specifici problemi e parafrasando il nostro Ambasciatore ci auguriamo che ben presto avremo la pos­sibilità, veramente, come da più parti promesso, di rivedere nelle nostre mura un COMITES eletto. Il fatto è tanto più, sempre a nostro avviso, necessario e urgente considerando che quanto rimane del nostro glorioso e secolare tessuto associativo è sempre, apparentemente, più opaco e fatiscente. Quest’anno la società sportiva Aurora e la Camera Tuniso-Italiana di Commercio dovranno eleggere o rieleggere il proprio consiglio di amministrazione. Per l’Aurora attendiamo e sollecitiamo notizie dal presidente Loiudice. Per la CTICI non possiamo non soffermarci sul suo divenire. Infatti dal "chiaro-oscuro" da noi segnalato alcuni mesi orsono siamo arrivati al solo oscuro. Non si riunisce né il consiglio di amministrazione in carica né tanto meno quello di presidenza. Clamorose dimissioni sono state significate senza che si alzi un dito per segnalarle. Un circostanziato rapporto del segretario generale che avrebbe dovuto far rizzare i cappelli ai responsabili è rimasto lettera morta. Le nostre colonne sono a disposizione per trasmettere tutti i chiarimenti possibili. Vorremmo sapere da quanti continuano a tenere le leve effettive del sodalizio le ragioni di tanto silenzio.

Il Circolo funziona, anche se numerosi lettori e corrispondenti chiedono che ne siano ampliate le attività, trasmetteremo  al presidente Nigro e siamo certi che si prenderanno iniziative positive. La scuola italiana va bene così come l’attività culturale e didattica.

Dopo il "dossier" sulle pensioni ed i pensionati in questo numero affrontiamo quello della iscrizione all’AIRE. Sollecitiamo un ampio dibattito, solo modo di chiarire e rispondere a tanti interrogativi.

 


 


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 677 – 54 [nuova serie] gennaio 2009

  

nostri  problemi

 

Per conferma della volontà di lotta di madre natura, l’Europa e gran parte del mondo terracqueo sono sotto la neve, il freddo polare imperversa e la banchisa si riforma.

Ultima spiaggia o ritorno a cicli normali? Questa è la questione.

Nel mondo e sopratutto nel martoriato Medio Oriente non si placano e anzi si aggravano le sanguinose lotte, sempre a nostro avviso, fratricide. Quando rivedremo la pace, sopratutto in questo nostro amato mediterraneo? Speriamo il più presto possibile.

Molto si attende dal 44° Presidente degli Stati Uniti d’America.

In Tunisia il 2009 sarà un anno molto importante con l’elezione del Presidente della Repubblica.  Auguriamo che l’esperienza iniziata il 7 novembre 1987 possa positivamente proseguire. Nel frattempo si fronteggiano con azioni profonde e lungimiranti gli eventuali impatti della crisi mondiale. Il 2008 è stato un anno importante per il turismo, oltre 7.000.000 i visitatori.

In Italia la situazione tristemente non cambia e ci ricorda i versi della famosa canzone "tutto va ben madama la marchesa, tutto va ben...". Non parliamo poi dei rapporti con le collettività e gli oriundi sparsi per il mondo, tra mille tagli di bilancio e mille proroghe, fatta eccezione delle migliaia di parole generosamente spese, l’avvenire sembra sempre più cupo.

Ci eravamo proposti di scrivere ed esternare la nostra amarezza di fronte alla persistente miopia della politica nazionale nei conf­ronti degli italiani, oriundi italiani e italofoni sparsi per il mondo, ma la malcelata volontà di rinviare ogni discorso serio a data da destinarsi, aggiunge ad amarezza altrettanta amarezza.

Subito dopo la guerra (1940/45) eravamo i figli dei disperati che avevano lasciato il paese natio per vari motivi non per ultimo quello di sbarcare il lunario e sfamare la propria famiglia. Quello che interes­sava i responsabili nazionali di allora erano le rimesse che affluivano da ogni parte del mondo, rimesse che agevolarono notevolmente il "miracolo” italiano.

Oggi siamo dei “miseri” accattoni, vedi il prestigioso quotidiano "IL GIORNALE" del 5/12/2008 che lamenta lo "spreco" di 2 milioni (dico 2 milioni) di euro (grosso modo il costo della rotativa che serve per stampare il nostro giornale), spesi per aiutare (in piccolissima parte in generale) centinaia di testate che nel mondo o in Italia per l’estero seguono la vita e le attività di milioni di cittadini (sui quali tanto si fa affidamento per la diffusione del "made in Italy"). Questi cittadini (da poco e per quanto tempo ancora?) con i loro 18 senatori e deputati partecipano ed intervengono in parlamento ai destini della penisola.

Si è svolta nella prima decade di dicembre a Roma la prestigiosa e attesa conferenza dei giovani italiani all’estero. Anch’essa stando agli scritti di un altro noto e prestigioso quotidiano nazionale (Libero) è stata un’altra occasione di “sprecare” i soldi dei “poveri” contribuenti.

Ricordiamo per concludere a questi informatissimi signori, umilmente, un vecchio proverbio dei nostri saggi avi, lo diciamo in francese per preziosità : "le chien aboie  et la caravane passe", (il cane abbaia e la carovana prosegue…).

 


 


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 676 – 53 [nuova serie] dicembre

 

BUON NATALE BUON ANNO

 

Si conclude il semestre francese dell’Unione Europea in un atmosfera pre-natalizia poco incline alla gioia per tutte le previsioni che oscurano l’avvenire prossimo. La Cechia, per la prima volta, riprenderà il "testimone" in un momento complesso nel suo governo non escluso il peso degli euro-scettici. Incertezza si aggiunge ad incertezze. Come e quali risultati daranno le elezioni del 2009?  Sarà per quell’an­no effettivo il trattato di Lisbona o proporrà quello di domani l'altro?

In Tunisia,  approvata la finanziaria 2009, festeggiato l’Aïd el Kebir ci si prepara serenamente alle scadenze del prossimo anno, non ultima l’elezione del presidente della repubblica per la quale é quasi unanimemente attesa quella di Zine El Abidine Ben Ali, che tanto ha fatto per il paese in questi ultimi anni, tanto da ottenere un plauso internazionale per il lavoro compiuto.

In Italia, la situazione e le polemiche fanno pensare ai ballerini del "Titanic" mentre la nave affondava, con la differenza che loro erano inconsapevoli mentre i responsabili (maggioranza ed opposizione) sono consapevoli. Speriamo, dubbiosamente, in bene.

Ringraziamo l’Ambasciatore per le sue parole. Egli giorni fa ci ha affermato che nello scorso ottobre eravamo 3060; speriamo che le nascite e le iscrizioni all’AIRE aumentino questa cifra e che, se ci saranno le elezioni dei COMITES e del CGIE come previsto per legge nel 2009, saremo finalmente e nuovamente chiamati alle urne per il COMITES/TUNISI. Ringraziamo Santellocco, Giuliani ed altri amici per aver tentato (invano) di superare l’incredibile ostracismo governativo nei nostri confronti. Il Ghana ed altre piccole comunità operanti in Africa hanno un loro rappresentante (ed è giusto) in seno al CGIE e la Tunisia è assente !!!!!!

Avvicinandosi Natale e le festività di fine anno rimandiamo ai prossimi numeri l’esternazione della nostra amarezza nel constatare la medesima profonda miopia che ha caratterizzato la visione governativa italiana sui rapporti con le collettività nel mondo in questi oltre cinquant’an­ni di nostra militanza.

Il  2008 come i suoi predecessori volge alla fine. Fra pochi giorni daremo il via al 2009 pieno di incognite e di rispettive notizie buone, medie e cattive. La vita, siatene certi , lo ripetiamo per chi continuerà a leggerci, continuerà.

Consentiteci di soffermarci sulle vicende del nostro (e soprattutto vostro) giornale. Malgrado le abituali difficoltà, siamo riusciti a mantenere regolare la nostra pubblicazione nella sua veste a colori ambiziosa ma costosa.

Continueremo a fare del nostro meglio.

Non dovete dimenticare però cari lettori, che il giornale vive UNICAMENTE del contributo dei suoi abbonati e sostenitori e dei sacrifici dei suoi collaboratori.

Un saluto ed un augurio di sempre maggiore prosperità a tutte le associazioni, ai residenti ed alle società italiane che operano in Tunisia.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno espresso la loro solidarietà e la loro simpatia. Ad essi diciamo che il CORRIERE DI TUNISI continuerà come nel passato, ad "esternare il loro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino".

Proprio come lo avevamo promesso più di cinquanta anni fa nel nostro primo numero.

Tanti auguri a tutti i nostri lettori ed amici, grazie per la loro fedeltà. Riprenderemo, lo speriamo, il "collier" nel 2009 sempre guidati dal nostro inguaribile ottimismo.



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 675 – 52 [nuova serie] novembre

 

 

NOSTRI PROBLEMI

 

Nel mondo è tutto un affannoso rimescolio per cercare di fronteggiare una gravissima crisi che anche i più sprovveduti vedono arrivare a grandi passi. Allo storico “après moi, le déluge” è arrivato o sta arrivando il diluvio. Speriamo che gli argini tengano e che  non si sprofondi tutti nel baratro (come purtroppo, nel centro dell’Africa e con il dilagare della nuova pirateria).

In Italia la situazione è sempre incerta, il muro contro muro tra maggioranza ed opposizione si rafforza, mentre sarebbe sempre più opportuno lavorare insieme.

(Chi vive sperando - muore cantando, secondo il vecchio detto).

In Tunisia ci si prepara a varare la finanziaria 2009 nonché a fronteg­giare le ricadute della crisi economica internazionale ed a completare, attuandoli,gli obiettivi fissati dall’XI° piano quinquennale. Rinnoviamo i nostri auguri a tutto il popolo musulmano per le prossime festività dell’Aïd el Kebir (ricordo del sacrificio di Abramo).

La celebrazione del XXV° anniversario dell’inaugurazione del  gasdotto Algeria-Tunisia-Italia ci ha portati a rileggere quanto scrivevamo allora (elezioni in Italia, primo governo Craxi e con questi apertura della grande effettiva e proficua collaborazione tra Italia e Tunisia).

Per i nostri specifici problemi speriamo che Babbo Natale ci porti le informazioni, promesse da mesi, circa il numero degli iscritti all’AIRE e se potremo partecipare alla elezione del COMITES-Tunisi prima del previsto rinnovo del marzo 2009.

Per il futuro della Camera Italiana di Commercio ed Industria, siamo sempre in attesa di chiarimenti circa il suo divenire, da mesi non si riunisce il consiglio di amministrazione, mentre imperterrita continuerebbe la sua attività, pertanto chiedendo venia, dobbiamo qui pubblicare un ERRATA CORRIDGE richiestoci dall’Ufficio Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia riguardante l’erronea notizia da noi pub­blicata sul N° 51 relativa all'organizzazione da parte della CTICI della riunione di Sousse, infatti tutto l’onere della riunione era solamente a carico dell’Ufficio predetto. Bravo chi ci si ritrova.

Il Comitato della Dante Alighieri Tunisi si é riunito in questi giorni, si è compiaciuto del notevole numero di iscritti per l’anno 2008/2009, malgrado l’impatto negativo derivato dal problema dei visti di questa estate, questione per la quale è molto importante trovare giusta e chiara soluzione al fine di evitare il ripetersi di incresciosi e debilitanti incidenti.

Durante la riunione del GTMO abbiamo notato il positivo intervento del vice-presidente della Commissione Antonio Tajani, che qui salutiamo e di cui ricordiamo la profonda simpatia per la Tunisia.

Graditissima la visita del ministro Vincenzo De Luca, che tanti di noi ricordano, soprattutto durante il periodo in cui, nella sua qualità di consigliere presso l'Ambasciata d'Italia a Tunisi si dedicò con passione al perfetto svolgimento delle elezioni del COMITES nel già lontano 1997.

Concludiamo ricordando di inviare le notizie da pubblicare (possibilmente prima e non dopo l’avvenimento) il 5 ed il 20 del mese per le pub­blicazioni del 15 e del 30 e di rinnovare gli abbonamenti e le vostre inserzioni per il 2008/2009. Grazie.

 



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