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 719 - PRELIMINARI PER UN VIAGGIO NEL DESERTO TUNISINO

 

Non è nostra intenzione dare consigli circa i preparativi e i metodi di allestimento, i ricambi o le attrezzature dei mezzi di trasporto ritenendo piuttosto superfluo tale tipo di argomentazione. I motivi di natura appassionante o scientifica che spingono ad intraprendere un viaggio in questi territori dovrebbe dare già di per se l’indicazione di ciò che si vuole cercare, dei metodi che si vogliono seguire e del grado di impegno che si vuole porre nel raggiungimento degli obiettivi di viaggio.

Se l’intendimento consiste in una visione generale dell’ambiente eremico, in un primo approccio con la gente del deserto, allora non saranno necessarie che poche attrezzature di base. Se invece si vorrà effettuare l’esplorazione di un territorio in cui il buon esito dipende unicamente dalle proprie capacità, si renderanno necessarie non solo attrezzature specifiche ma soprattutto la coscienza di possedere una sufficiente esperienza per poter gestire ogni situazione. Più che conoscenze di tipo motoristico-sportive, che tra l’altro si manifestano spesso attraverso forme piuttosto aggressive, è auspicabile dunque possedere nozioni e fondamenti di ordine geografico, naturalistico e culturale ed un atteggiamento paziente e rispettoso. Il più delle volte vale di più una briciola di buon senso che un motore più potente.

 

L’Orientamento

L’osservazione sommaria della carta geografica del deserto del Sahara nel suo complesso potrebbe indurre a valutare la porzione di Sahara tunisino ben poca cosa nei confronti dell’immensità restante e sottovalutarne l’effettiva situazione ambientale. Pur nelle sue ridotte dimensioni, il Grande Erg Orientale tunisino presenta tutte le caratteristiche intrinseche per meritarsi l’appellativo di grande deserto.

Tutta la zona desertica è oggi sottoposta a permessi rilasciati dal governatorato di Tataouine ottenibile inoltrando una formale richiesta ai Ministeri della Cultura e dell’Informazione, o all’Ufficio Nazionale del Turismo Tunisino, alcuni mesi prima dell’inizio della partenza, specificando sulla richiesta le motivazioni del viaggio, che, è bene dirlo, può essere di interesse scientifico e di ricerca (Ministero della Cultura e del patrimonio), oppure sportivo/turistico (Ministero del Turismo). I permessi possono anche essere richiesti direttamente al sindacato di iniziative di Tataouine, in questo caso è necessario prevedere sul luogo l’attesa di un giorno per i ritiri. I permessi sono rilasciati in lingua araba è dovranno essere presentati in tutte le caserme militari del previsto  percorso.

 

La circolazione nel Sahara è sottoposta al seguente regolamento.

• La circolazione dei veicoli isolati é formalmente vietata.

• Se una vettura in convoglio ha un guasto le altre hanno l’obbligo di soccorso.

• In caso di guasto l’equipaggio non deve allontanarsi dalla vettura.

• Tutti i viaggiatori sono tenuti a presentarsi al capo posto della guarnigione militare dei luoghi di transito.

• Ogni veicolo non può riprendere la pista senza l’autorizzazione del capo posto.

• L’ora di partenza, il percorso ed il probabile arrivo deve essere dichiarato.

• I viaggiatori devono essere muniti di viveri del giorno e di acqua per un minimo di 5 litri per ogni giorno del probabile percorso e per ogni persona, più la capacità del radiatore e 20 litri supplementari per ogni veicolo.

• Materiale necessario per il disincaglio: piastre, crick, cavi di traino, ecc.

• Scorte di carburante e olio per motori in doppia quantità rispetto al consumo su strada normale.

• Le regioni del deserto sono vivamente sconsigliate da Giugno a Settembre.

 

Le carte geografiche

La lettura di una carta geografica del territorio in questione passa attraverso la comprensione e l’acquisizione del significato di una particolare terminologia che si avvale, come già è stato detto, di vocaboli in lingua araba, la cui incomprensione costituisce un reale impedimento alla realizzazione immaginaria del contesto geografico e morfologico, indispensabile per ottenere un preciso orientamento. Inoltre, il cartografo differisce la translitterazione dell’arabo secondo i metodi della lingua d’appartenenza. La lettura del territorio passa anche attraverso il riconoscimento dei più piccoli particolari dell’ambiente eremico e per noi inesperti occidentali serve un notevole sforzo di concentrazione per tentare di estranearsi da un paesaggio ipnotico, a prima vista omogeneo ed infinito. È necessario osservare i particolari apparentemente più trascurabili, cercando di fare per quanto è possibile come gli stessi abitanti del deserto. Per loro tutto è riferimento: la qualità dell’erba, la posizione dei cespugli, il colore della sabbia, le tracce degli animali o di altri uomini. Sulle capacità del beduino  di leggere un’orma umana o una traccia di animale ed interpretarne il senso c’è tutta una fioritura di racconti, attenzione però, queste capacità non si acquisiscono semplicemente con la lettura di queste poche righe, ma sono il frutto di numerose e pazienti osservazioni e di amore per il deserto. In questi ultimi anni la diffusione del G.P.S. (Global Positioning System) ha modificato parzialmente l’approccio al deserto, dando maggiore sicurezza per l’orientamento, ma sarebbe davvero superficiale colui che si affidasse eccessivamente allo strumento, non solo perchè la tecnologia può d’istante non funzionare ma anche perchè si perderebbe la vera essenza dei motivi per conoscere e percorrere questo territorio.

 

Marino Alberto Zecchini

 

 

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