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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
Il Mediterraneo saprà resistere ai venti di guerra che la politica internazionale sta soffiando su vaste regioni già martoriate da anni di conflitti? Dopo il raid statunitense in Iraq e l’uccisione del generale iraniano Soleimani, le minacce al momento verbali di conflitto tra Iran e Stati Uniti, la decisione iraniana di non accettare più limitazioni all’arricchimento dell’uranio, di minacciare l’esistenza di Israele, di cacciare dalla regione americani ma anche la coalizione anti Isis e, in più, le dichiarazioni minacciose di Trump riguardo il colpire 52 siti iraniani tra cui siti culturali, ha messo il mondo in allarme per i rischi di allargamento imprevedibili del conflitto. Come molti hanno scritto, il rischio è il contagio con effetti a dir poco drammatici per le popolazioni. In tutto questo caos una cosa è certa:
l’indebolimento dell’Europa che non riesce purtroppo ad avere il ruolo di mediazione che solo lei potrebbe avere. La marea umana presente al funerale del generale che scandiva slogan ostili all’Occidente ci da anche
la misura della capacità di organizzazione a larga scala delle masse del governo iraniano, tutti uniti da un nazional-islamismo che, in un momento di crisi, riesce a compattare il popolo. Più vicino a noi, un’altra guerra riecheggia sulle nostre vite, quella della Libia che in questi ultimi giorni subisce una escalation con l’avanzata del generale Haftar a Sirte, alcuni giorni dopo il bombardamento aereo sul Collegio militare di Tripoli con 28 studenti morti e 18 feriti, secondo il bilancio provvisorio. Forse ad accelerare questa escalation l’annuncio del premier turco Erdogan di intervento militare del suo Paese anche per via terrestre in Libia ed il voto del Parlamento turco che avvalla l’intervento a favore del governo di Sarraj.
In Tunisia si è svolta da poco la visita lampo di Erdogan, tra non poche polemiche, per il rischio di implicazioni nel conflitto libico, mentre si cerca una prudente neutralità del Paese con le parti in conflitto. La dichiarazione del Presidente tunisino Saïed, all’indomani della visita, precisa che la Presidenza della Repubblica “nega qualsiasi intenzione di far parte di una coalizione e rifiuta di unirsi ad una qualunque alleanza di parte.” Kaïs Saïed ha inoltre ribadito che “il territorio nazionale non può essere che sovrano” rispondendo così a chi temeva che la Tunisia avrebbe permesso l’utilizzo delle sue frontiere a scopo bellico e denunciando campagne diffamatorie della stampa e di parte dell’opposizione. Ancora una volta in questo sanguinario conflitto che da anni lacera la martoriata Libia, l’Europa molto indebolita non riesce purtoppo a mediare. Ci sembra che solo un’Europa forte e compatta possa, di fronte a tutti questi guerrafondai che ci circondano, portare un po’ di ragionevolezza: ma chi crede ancora nell’Europa, spaccata da venti divisori che sono letali per tutti noi?
Il governo Jomli fatica a costituirsi: dopo un primo annuncio di formazione del governo, la data di approvazione in Parlamento è slittata al 10 gennaio e forse oltre per il mancato consenso su alcuni dei nomi proposti per essere a capo dei ministeri come quello della Difesa, dell’Educazione e della Cultura. Ne parleremo nel nostro prossimo numero sperando che si costituisca al più presto un governo per la stabilità del Paese.
Se le minacce di guerra intaccano il nostro ottimismo all’inizio dell’anno nuovo, non meno drammatica la situazione australiana in cui il divampare di incendi vastissimi su migliaia di ettari di territorio, dovuti alla siccità ed al gran caldo non solo hanno e stanno ancora distruggendo parte del territorio, ma hanno fatto vittime umane ed animali ingenti. Un paesaggio infernale, dove le fiamme hanno distrutto tutto, un’aria irrespirabile e che ha ucciso ad ora quasi 500 milioni di animali tra uccelli, rettili e mammiferi. Le ultime piogge sono state salutate come un momento di tregua ma si teme nei giorni prossimi una ripresa forte degli incendi per cui permane un elevato stato di allerta. A chi dice che i cambiamenti climatici sono un’invenzione mediatica, guardare quello che sta succedendo in Australia dovrebbe servire da monito!
Agli australiani tutti ed in particolare alla numerosa collettività italiana ivi residente, la nostra più sincera solidarietà!
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SOMMARIO
Collettività - Messaggio dell'Ambasciatore d'Italia a Tunisi, Lorenzo
Fanara, per Il Corriere di Tunisi.
- Inaugurazione di nuovi locali al Foyer familial Delarue-
Langlois di Rades.
- In Tunisia, l'ottava edizione della Rassegna Teatrale in
Lingua Italiana è all'insegna del mondo fiabesco del
Basile con l'Opera del "Pentamerone" sul
palcoscenico.
- Carnevale di Venezia per l'Ambasciata italiana.
- Presentazione del libro di Mario Sei: "Message in a
bottle. Storie e testimonianze di giovani tunisini otto
anni dopo la rivoluzione".
- Cineforum. - 5-8.
In Tunisia
- Mediterraneo unito. Progetto "Acqua potabile a
Makthar" del Club tunisino "La Marsa Plage".
- Nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco
le conoscenze, le tradizioni e le pratiche associate alla
Palma da Dattero della Tunisia.
- Crisi libica. Il Presidente turco Erdogan in visita da Kais
Saied. - 9-10.
Flash News 11-12
In Italia
- Mussolini (non) ha fatto anche cose buone.
- La Commissione contro l'odio razziale. - 13-14.
Maghreb e Mediterraneo
- Levante mediterraneo in crisi. La questione curda: un
popolo senza territorio.
- Europa e Tunisia: un rapporto di buon vicinato? - 15-17.
Immigrazione/Emigrazione
- Archivio on-line "Scrivere le Migrazioni".
- Africane/Italiane: a Torino il Forum Internazionale
delle donne africane. - 18-19.
Dossier - Roma e Cartagine. Alleanza Culturale all'ombra
dell'anfiteatro. - 20-26.
Economia - La Ctici al servizio dei più bisognosi. Al via il progetto
MedArtSal. -27-28.
Cultura
- Giorgio de Chirico.
- Al MAXXI si celebra il trionfo dello spirito sulla materia.
- L'arte è tutta contemporanea. Torino,
l'appuntamento annuale per i turisti.
- La contabilità tra Medioevo e Rinascimento.
- Torino, Capitale del cioccolato. - 29-38.
Musica e Spettacolo
- "Les trois petits vieux qui ne voulaient pas mourir" di
Suzanne van Loubuizen. -39.
Marginalia
- Mattoni e neuroni. Usque ad effusionem sanguinis. - 40-41.
Ambiente e Turismo
- Radiazioni giapponesi.
- Un libro per ricordare e onorare. - 42.
Libri 43
Salute e benessere
- L'insidiosa "carta alluminio". - 44.
Cucina - 45
Passatempo - 46
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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