NOSTRI PROBLEMI
Il mese di settembre è sempre vissuto come mese di transizione e di progettazione: per chi riprende il cammino verso la scuola, per chi riprende l’attività lavorativa, per chi prende nuove risoluzioni, per chi programma, settembre simboleggia per quasi tutti la ripresa pur con una certa nostalgia per le vacanze estive.
In Tunisia, l’attesa di una tabella di marcia chiara, a seguito della decisione del Presidente Saïed il 25 luglio di congelare le attività parlamentari e di congedare il governo comincia a preoccupare l’opinione pubblica tunisina ed internazionale per via dell’incognita delle misure future ma anche del progetto presidenziale. Questa poca chiarezza riguardo all’immediato futuro politico del Paese dà spazio a tutte le congetture positive o negative e si ipotizzano scenari che sono per lo più inattendibili.
Il ritardo nella formazione di un governo, il futuro del parlamento e le modifiche della costituzione del 2014 destano forti inquietudini: se è vero che non sia facile costituire un governo composto da persone capaci, preparate e non corrotte come auspicato dal Presidente, l’assenza di un referente politico non è meno pericolosa poiché, sia a livello nazionale che internazionale, occorre che vi sia una struttura con cui trattare ed in un momento in cui la crisi sociale ed economica si fa già sentire, ma che peserà ulteriormente nei prossimi mesi, la formazione di un governo diventa vitale.
Quale sarà il futuro del Parlamento tunisino? Se appare chiaro che quello attuale non sia più sostenibile quali soluzioni si prevedono? Indire elezioni? Interrompere sine die l’attività parlamentare? Eppure il Presidente insiste sui concetti di “volontà” e “sovranità” popolare che sono per lui basilari ed in questo non possiamo dargli torto se ci basiamo sui diritti inalienabili del popolo, ma quale sia la volontà del popolo e che cosa si intenda per sovranità questo sarebbe giusto chiarirlo.
In effetti, come si manifesta la volontà del popolo se non attraverso i suoi organi rappresentativi e quali sarebbero i rischi di una democrazia diretta specie nelle condizioni attuali?
D’altra parte, si teme che dopo più di 50 anni di presidenzialismo si ritorni ad un sistema basato sulla concentrazione dei poteri nelle mani di uno solo, vanificando così la volontà di coloro che il 14 gennaio 2011 erano scesi in piazza dando inizio alle cosidette primavere arabe.
Ultima preoccupazione è la volontà espressa dal Presidente di modificare la Costituzione senza però che sia chiaro quali dovrebbero essere gli articoli da cambiare e quale dovrebbe esserne il nuovo contenuto. Che la Costituzione attuale frutto di difficili negoziati e compromessi politici sia in alcuni punti confusa e contradditoria è un fatto non contestabile, ma in molti punti invece costituisce una vera opportunità democratica, una garanzia per le minoranze etniche, religiose, di genere ma anche per il diritto d’opinione che è basilare in una società civile.
Saïed si riferisce costantemente alla Costituzione di cui si reclama un interprete fedele; cosa intende quindi per modifica necessaria della Costituzione?
Infine, ed anche se tutti guardano con approvazione alla lotta alla corruzione intrapresa per ripulire una Tunisia che negli ultimi anni ha visto esplodere a tutti i livelli la corruzione, è necessario che ciò che è stato intrapreso non si trasformi in una caccia alle streghe che certo non gioverebbe all’economia portando come risultato probabile ad una ulteriore fuga dei capitali e dei cervelli.
Tutte queste incognite ci spingono ad essere molto prudenti nei nostri giudizi, in attesa di una maggiore chiarezza circa le future intenzioni della presidenza poichè il consenso popolare ottenuto in prima battuta non si trasformi in dissenso e che non si spenga la speranza di cambiamento che le misure del 25 luglio avevano suscitato!
Per i nostri problemi: iscrivetevi con le varie modalità proposte dall’Ambasciata per votare la prossima composizione del Comites. È un vostro diritto ma è anche un vostro dovere! Potete iscrivervi sino al 3 Novembre poi, una volta note le liste di chi si presenterà, ci impegneremo a pubblicarle tutte, in modo da poter scegliere i futuri componenti del Comites. Per voi, per tutti, partecipate!
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