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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
La Tunisia non riesce a dotarsi di un governo dopo più di tre mesi dalle elezioni legislative. Dopo il flop di Jemli, il Presidente della Repubblica Saïed ha incaricato Elyès Fakhfakh di formare il nuovo governo. Il Primo Ministro incaricato fatica però anche lui a trovare un equilibrio tra le varie anime che compongono un Parlamento cosὶ variegato e dove una maggioranza non riesce a delinearsi chiaramente dando così spazio a mercanteggiamenti infiniti sui possibili componenti del futuro governo. L’attendismo di una Tunisia già fortemente provata da un punto di vista sociale ed economico sta fortemente preoccupando i cittadini combattuti tra l’augurio che la composizione del governo proposto da Fakhfakh sia votata in Parlamento e la paura di dover andare a nuove elezioni.
Intanto la Commissione che stabilisce le leggi parlamentari e le leggi elettorali ha approvato la revisione del regolamento interno del Parlamento stabilendo che la rielezione del presidente della Camera e dei suoi due vice-presidenti sia votata annualmente. Vedremo se questa misura sarà effettivamente applicata.
La Tunisia ha ottenuto inoltre dalla vicina Algeria un prestito di 150 milioni di dollari dopo la visita, inizio febbraio, del presidente Kaïs Saïed con il suo omologo algerino, il presidente Abdelmajid Tebboune.
Questo prestito, è il terzo che l’Algeria concede alla Tunisia dal 2011 ed è significativo dell’interesse di questo Paese per consolidare maggiormente i legami economici e politici tra i due Paesi.
Una triste notizia ha colpito la società civile tunisina con l’annuncio della scomparsa, dopo una lunga malattia della blogger Lina Ben Mhenni, un simbolo della lotta per le libertà e per le donne una figura di spicco dell’eguaglianza dei diritti. Anche dopo la sua morte continua a far discutere i tunisini sempre divisi tra tradizionalisti e modernisti. Il 28 gennaio, il suo feretro è stato portato alla sua ultima dimora da donne, evento eccezionale nel mondo arabo e musulmano dove la bara è portata da soli uomini. Molti i commenti nei social, alcuni dei quali violenti, mostrando cosὶ una vera spaccatura tra coloro che vorrebbero far evolvere le tradizioni e coloro che invece le considerano immutevoli.
Intanto per l’Europa, l’uscita ufficiale della Gran Bretagna dall’UE segna, per chi ha creduto e crede ancora che solo un’Europa coesa e forte possa essere una garanzia di pace, di progresso, di libertà e di potenza, un momento di grande sconforto. Certo le relazioni tra UE e Gran Bretagna saranno privilegiate ma sta di fatto che è la prima volta che un Paese esce dall’UE e questo, anche se ne minimizza le conseguenze, avrà un impatto psicologico sugli europei, dando un nuovo vigore, ahimé, agli euroscettici.
Per la Tunisia la Brexit non peserà sull’accordo di partenariato in vigore con l’UE poichè in particolare per le transazioni con la Gran Bretagna questo rimarrà immutato sino alla fine del 2020 e potrà essere prolungato per altri due anni: concretamente significa che la Gran Bretagna continuerà a rispettare gli accordi firmati tra Tunisia e UE sia commerciali che internazionali e sarà considerata dalla Tunisia come fosse membro dell’Unione europea fino a ratifica dell’accordo di partenariato tra i due Paesi.
Gli italiani all’estero ed in patria sono chiamati a pronunciarsi per il referendum del 29 marzo nel quale dovranno esprimersi in merito al mantenimento o alla riduzione del numero dei parlamentari eletti sia in Italia che nelle circoscrizioni estere. Riteniamo che il dibattito sulla questione sia stato falsato in partenza poichè ridurre il numero dei parlamentari riduce di fatto anche la rappresentatività degli elettori e all’estero in maniera ancor più percettibile, rendendo di fatto la voce degli italiani fuori d’Italia praticamente inudibile. Il dibattito che si era incentrato inizialmente su quanto percepiscono i parlamentari e sui vitalizi si è poi spostato sul loro numero: ci sembrano due cose molto diverse poichè non è la riduzione del numero che diminuirà le spese dello Stato né tantomeno che moralizzerà la politica ma al contrario diminuirà la forza di chi ci rappresenta.
Infine un plauso all’Inca Tunisi per essere riuscita ad aprire un nuovo sportello, presso la sede del sindacato tunisino UGTT, ad Hammamet, dove risiedono tanti pensionati italiani che non avranno bisogno di spostarsi a Tunisi ogni qualvolta avessero necessità di sbrigare qualche pratica.
E, dulcis in fundo, la mostra “Trame Mediterranee” organizzata dall’IIC e dall’Ambasciata d’Italia che espone la ricca collezione del Sen. Ludovico Corrao di Dar Bach Hamba. La fondazione che ha ormai chiuso le sue porte da alcuni anni, dopo la tragica scomparsa del Senatore, è stata per anni il centro di attività ed eventi culturali di gran rilievo che avevano ridato una vita intellettuale ad un quartiere che si era negli anni molto impoverito.
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SOMMARIO
Collettività
- Trame Mediterranee. La collezione Ludovico Corrao
e Dar Bach Hamba di Tunisi.
- "Mediterraneo crocevia per il futuro". Conferenza e
premiazione con il giornalista Toni Capuozzo.
- A Bady.
- Caffè Letterario a cura di Raimondo Fassa.
- Bando per lo sviluppo di progetti in coproduzione tra
l'Italia e la Tunisia.
- Inca e Spi aprono unnuovo sportello servizi ad
Hammamet.
- Il 25 marzo 2020 il Dantedi' in Tunisia.
- Referendum 2020. Voto per corrispondenza dei
cittadini italiani all'estero. Informazioni ai
connazionali.
- Master Saic in archeologia e valorizzazione dei Beni
Culturali nel Mediterraneo.
- Italia Tunisia: innovazione collaborativa e partnership
nei settori meccatronica e Ict.
- Conference et exposition: "Le papier entre art et
conservation". - 5-12
I consigli dell'avvocato
- Debt Collection: l'approccio legale in Tunisia per il
recupero del credito. - 13
In Tunisia
- Lina Ben Mhenni: l'eredità di un'indimenticabile
militante. - 14
Flash News - 15-16
In Italia
- Presentato da Oxfam il rapporto 2020. - 17
Maghreb e Mediterraneo
- Mediterraneo sguardi incrociati. La Libia nel caos al
centro della geopolitica nel Mediterraneo. - 18-19
Dossier
- La collettività italiana e siciliana in Tunisia tra memoria
e storia. - 20-25
Economia
- CTICI.
- Confermata la collaborazione strategica tra Italia e
Tunisia nelle politiche dello sviluppo. - 26-31
Cultura
- Fernando Botero.
- Andrea Navagero, letterato e diplomatico, umanista
e botanico, un uomo.
- "Orientalisman". Mostra di Raja Ferchiou Bellamine.
- Antiquariato ed arte a Pordenone.
- La mostra del "Libro dei sogni" di Fellini. Immagini del
diario del grande regista esposte all'IIC di Tunisi.
- Napoli sotterranea. - 32-41
Marginalia
- Ragione e sentimento. Le due facce della guerra. - 42-43
Salute e benessere
- Epidemie monetarie.- 44
Cucina - 45
Passatempo - 46
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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