Il Corriere di Tunisi 
9 utenti on line


 Login
   
    
 Ricordati di me

 Nuova Serie
 ::  Prima Pagina
 ::  Collettività
 ::  Cronaca
 ::  Cultura
 ::  Dossier
 ::  Economia
 ::  Immigrazione-Emigrazione
 ::  In Italia
 ::  In Tunisia
 ::  Lettere
 ::  Nel Mediterraneo-Maghreb
 ::  Scuola-Università
 ::  Sport
 ::  Teatro-Cinema-Mostre
 ::  Tempo Libero
 ::  Zibaldone
 :: locandine

 Anni 2005/2006
 ::  Prima Pagina
 :: Cronaca
 :: Cultura
 :: Dossier
 :: Economia
 :: Immigrazione-Emigrazione
 :: Mediterraneo
 :: Tunisia-Italia

 Utilità
 ::  Link
 :: Cambiavaluta
 :: Google
 :: Mappe
 :: Meteo [ing]
 :: Tempo [fr]
 :: Traduttore [ing]

 Ricerca
  

 ..

 

al sito

 


 .

 

al sito

 


  Immigrazione-Emigrazione
 813 - Unione Europea: controlli e cooperazione sulle migrazioni

 

Dall’Unione Europea controlli e cooperazione con l’Africa sulle migrazioni

Traffico di uomini, una battaglia da 2,5 miliardi di euro

 

Non un muro, nemmeno una bara: un luogo di incontro, non di disperazione.  Lo sforzo dell’Unione Europea di restituire al mare Mediterraneo il compito di unire i popoli, senza essere più il fossato che separa due parti del mondo, è notevole ed è rivolto non solo a ridurre il dramma degli sbarchi nella parte meridionale dell’Unione, ma anche a creare le condizioni perché almeno si riduca l’esodo dalle nazioni più povere della fascia sub sahariana. Sono gli indirizzi che emergono nel documento che ha accompagnato la Dichiarazione di Malta del febbraio scorso in tema di migrazione, nel quale si illustra lo sforzo messo in campo dalla Commissione europea.

Diversi sono gli elementi di interesse contenuti nel documento che spiega gli sforzi messi in campo per il salvataggio delle vite umane, l’accoglienza dei migranti e il sostegno ai Paesi partner nel progetto. Per quest’ultimo aspetto, l’azione dell’Ue si muove in diverse direzioni: aiuti alle politiche dei Paesi partner della fascia sub sahariana, sostegno al reinserimento delle persone rimpatriate e una più stretta collaborazione con i Paesi che si affacciano sulla sponda meridionale del Mediterraneo. I Paesi coinvolti in questo sforzo sono il Niger, la Nigeria, il Senegal, il Mali e l’Etiopia, mentre è stata rafforzata la collaborazione con i Paesi del Mediterraneo, Tunisia, Algeria, Egitto e Libia.

Innanzitutto l’aspetto finanziario. Il progetto complessivo prevede un fondo fiduciario Ue per l'Africa, per progetti specifici in 26 Paesi, pari a oltre 2,5 miliardi di euro, diversi strumenti di finanziamento inseriti nel bilancio dell'Ue e contributi minori promessi da altri stati non Ue come Svizzera e Norvegia.

Entrando nel merito dell’impegno economico che l’Unione Europea ha deciso di sostenere, nel dicembre dell’anno scorso sono stati concretizzati 42 nuovi programmi per un valore di 587 milioni di euro. Questi includono 28 nuovi programmi nella fascia di territorio del Sahel e del Lago Ciad per un valore complessivo di 381 milioni di euro; undici programmi aggiuntivi nella fascia del Corno d'Africa, per 169 milioni e 500 mila euro e tre nuovi programmi nell’area del Nord Africa, per un totale di 37 milioni di euro. Tutto ciò ha fatto salire a 106 il numero totale di progetti adottati per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro.

Notevole sarà anche lo sforzo per il contrasto alla tratta delle persone e alIe rotte dei disperati lungo il cosiddetto “corridoio mediterraneo centrale”, per il quale sono stati stanziati 200 milioni di euro.

I progetti dovrebbero consentire la riduzione del flusso dei migranti, un rimpatrio umanitario, un sostegno al reinserimento dei rimpatriati e un aiuto allo sviluppo economico dei paesi da cui partono i flussi di persone. Insomma, non solo repressione, ma anche lotta alle cause che alimentano le migrazioni.

Per i Paesi costieri dell’Africa, tra cui la Tunisia, gli interventi sono assai concreti. In questo Paese l'Ue contribuirà a rafforzare la governance nel settore della migrazione e la cooperazione contro gli ingressi irregolari, anche attraverso la gestione delle frontiere, una facilitazione dei visti, un’opera più stringente sulla reintegrazione dei rimpatriati. In Algeria sarà invece rafforzata la lotta alla contraffazione dei documenti di viaggio e si punterà a una gestione meno restrittiva dei visti. In Libia, infine, l'obiettivo è di ridurre il numero di imbarchi e continuare a salvare vite umane in mare, intensificare la lotta contro i trafficanti, proteggere i migranti aumentando il reinsediamento e la promozione di rimpatri volontari assistiti e la gestione dei flussi migratori attraverso il confine meridionale. Per ottenere ciò è stato intensificato il coordinamento con i partner internazionali, quali l'Unhcr e l'Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni. Infine, si proseguirà il lavoro di formazione di una guardia costiera che controlli efficacemente le acque territoriali. Il progetto è stato avviato di recente e nella prima fase ha consentito di formare 93 addetti; ora si è passati alla seconda con un’ulteriore fase di addestramento e formazione che dovrebbe portare alla formazione di seicento addetti e alla costituzione di otto equipaggi per le navi pattuglia.

Non solo repressione, quindi, ma anche dotazione di strumenti operativi in mano agli stessi paesi. Un principio adottato anche con gli Stati partner definiti prioritari. Ad esempio, nel Niger, il numero di migranti supportati nei centri gestiti dalla Oim è raddoppiata nel 2016, a più di 15.000. Quasi 5.000 persone sono state assistite con ritorni volontari alle loro comunità di origine, e nove progetti del fondo fiduciario Ue per l'Africa stanno sostenendo lo sviluppo complessivo del Niger. Con la Nigeria proseguono i negoziati per un accordo di riammissione e l’obiettivo è chiuderlo in queste settimane. Anche in Senegal e nel Mali sono stati avviati progetti a sostegno del reinserimento dei rimpatriati e alla creazione di opportunità di lavoro e nel contempo di rafforzare la lotta al contrabbando e alla tratta delle persone. Infine in Etiopia sono in cantiere ulteriori programmi per il sostegno dei rifugiati e delle comunità ospitanti.

E per il futuro, l’impegno non sarà ridotto. Le sinergie tra il quadro di partenariato e le nuove iniziative nel contesto della Dichiarazione di Malta saranno ulteriormente sviluppate nei prossimi mesi, rafforzando ulteriormente gli sforzi nella fascia del Sahel e nella parte meridionale del confine libico, sulla scorta dei risultati raggiunti attraverso il rapporto di partnership avviato oltre un anno fa.  “Il partenariato è una parola chiave in tutte le politiche dell'Unione europea - ha commentato l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea e vice presidente della Commissione, Federica Mogherini -  insieme ai nostri partner siamo chiamati ad affrontare le principali sfide del nostro tempo. Attraverso il quadro di partenariato e le fasi previste nella dichiarazione di Malta, abbiamo stabilito una politica sulla migrazione basata sul partenariato, sostenuta dai investimenti e risorse che ci permetteranno di continuare a lavorare insieme per salvare vite umane, smantellare le reti criminali, formare persone dando loro migliori opportunità, gestire i flussi migratori insieme e in modo sostenibile, rispettoso e umano”.

 

Giuseppe Porzi

 

 Stampa Invia ad un amico Dai la tua opinione

 
 Il giornale
 ::  Direzione-Redazione
 :: Abbonamento 2020
 :: Contatti
 :: Pubblicità
 :: Stamperia-Editrice

 Elia Finzi

 

 

Tunisi 1923-2012

 


 Edizioni Finzi

 

PUBBLICAZIONI


 web partner

 

gli anni di carta

 

il foglio

 

 


 
871 – 223 [nuova serie]
08-07-2022
870 – 222 [nuova serie]
08-07-2022
864 – 216 [nuova serie]
18-06-2022
865 – 217 [nuova serie]
18-06-2022
866 – 218 [nuova serie]
18-06-2022
867 – 219 [nuova serie]
18-06-2022
868 – 220 [nuova serie]
18-06-2022
869 – 221 [nuova serie]
18-06-2022
862 – 214 [nuova serie]
17-06-2022
863 – 215 [nuova serie]
17-06-2022

 Numeri recenti
 :: 815 - Il Dialogo Inter-Mediterraneo 
 :: 813 - Unione Europea: controlli e cooperazione sulle migrazioni 
 :: 798 - CAROVANE MIGRANTI [ver. pdf] 
 :: 789 - MOVIMENTI MIGRATORI IN AREA NORDAFRICANA 
 :: 784 - Carovane Migranti - Appunti sparsi di viaggio 
 :: 782 - CAROVANE MIGRANTI 
 :: 781 - LAMPEDUSA 
 :: 775 - Genova, il Mediterraneo e la poesia 
 :: 773 - DETENZIONE DEL CITTADINO ITALIANO IN NORDAFICA. 
 :: 767 - IMPRESSIONI DI UNA ITALIANA AL CAPO RIFUGIATI DI CHOUCHA 
 :: 749 - TERZO CENSIMENTO DEI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO 
 :: 717 - DAL SUD DELLA TUNISIA 
 :: 708 - MAGGIORAZIONE SOCIALE AGGIUNTIVA AI PENSIONATI 
 :: 695 - ISTITUTO ITALIANO FERNANDO SANTI 
 :: 660 - «SICILIA MONDO» 
 :: 660 - PROGETTO PAESE TUNISIA-SICILIA  

Copyright © 2005 Il Corriere di Tunisi - Ideazione e realizzazione Delfino Maria Rosso - Powered by Fullxml