NOSTRI PROBLEMI
La tragedia che ha colpito il Centro Italia facendo centinaia di morti e distruggendo interi paesi con uno dei sismi più devastatori di questi ultimi decenni ha spostato l’asse delle catastrofi politiche internazionali a quelle delle catastrofi naturali. L’Italia che non si è sollevata dal sisma che colpì pochi anni orsono L’Aquila è stata nuovamente martoriata questo 24 agosto con quasi duemila scosse che hanno colpito il cuore del paese toccando Le Marche, l’Abruzzo, il Lazio e l’Umbria. Alcune frazioni sono state rase al suolo come il comune di Arquata e la frazione di Pescara del Tronto. Come sempre di fronte alle grandi tragedie naturali vi è stata una mobilitazione generale e il lavoro dei soccorritori ingente. La faglia che si estende in modo particolare su tutta la lunghezza dei rilievi che attraversano da nord a sud l’Italia mostra che dopo il Giappone, l’Italia è il paese che presenta i più alti rischi di terremoti.
Come sempre sui social network si scatenano campagne denigratorie contro alcuni politici come se il terremoto fosse prevedibile mentre sappiamo che purtroppo non lo è: la strumentalizzazione politica della tragedia ci sembra, in effetti, in questo momento in cui servirebbe un massimo di coesione per attivare aiuti e soccorsi alle popolazioni duramente colpite, particolarmente fuori luogo. Mi spiego: speculare sui morti a fini meramente elettorali e partitici non mi sembra cosa degna in un momento cosi’ grave. Sotto qualsiasi governo le tragedie sono accadute e ogni volta si ripropone l’annoso ed irrisolto problema della prevenzione, della speculazione edilizia, dei fondi per la ricostruzione il cui utilizzo rimane opaco. E’ ora che specie i comuni adottino normative nelle zone a rischio sismico in particolare, che se non evitano tragedie possano almeno arginarle. Non si puo’ evitare che il fiume straripi come ce lo insegna Macchiavelli ma il buon Principe costruisce gli argini in previsione di probabili inondazioni! Si, molti guadagnerebbero molto meno utilizzando materiali più confacenti, ma quanti avrebbero potuto salvarsi se le regole fossero state applicate!
La collettività italiana di Tunisia si unisce al cordoglio dell’Italia tutta per le vittime e dalle colonne di questo giornale si lancia un appello a tutti coloro che possono partecipare alla campagna di aiuti in corso in favore delle popolazioni colpite!
In Tunisia, dopo molte discussioni e tentennamenti si ha finalmente un nuovo governo con a capo Youssef Chahed, dopo il voto di fiducia del Parlamento. Ci auspichiamo che possa rilanciare l’economia tunisina anche se molti scettici pensano che non potrà operare profonde trasformazioni in un sistema in cui il senso dello Stato e dell’essere cittadino si sta erodendo in favore di un fai da te anarchico.
Per quello che ci concerne siamo moderatamente ottimisti poiché riteniamo che un governo d’Unione Nazionale guidato da un giovane volenteroso con un’equipe che rappresenti quasi tutte le sensibilità politiche sia un buon punto di partenza.
Non sarà facile debellare questa corruzione che sta dilagando a tutti i livelli socio-economici né sarà facile rimettere l’amministrazione al lavoro dopo anni di abulia, ma è necessario.
Si è parlato poco di ambiente eppure è una delle priorità della Tunisia oggi che sembra essere una immensa discarica a cielo aperto malgrado gli sforzi di alcune associazioni che con iniziative spesso anche meritorie tentano di argine il fenomeno. Rimangono delle iniziative locali che non riescono pero’ ad invertire la tendenza generale ma soprattutto che non riescono ad incidere sulla coscienza del cittadino che continua a percepire lo spazio pubblico come qualcosa di estraneo e che non lo riguarda. Alla fine dell’estate, le problematiche ambientali si risentono con maggiore acuità.
E’ forse ora di dare maggiori poteri e finanziamenti ai comuni perché possano lavorare!
Settembre è alle nostre porte e con lui la ripresa delle attività per la Tunisia ma anche per la nostra collettività!
Ci aspettiamo da parte delle nostre massime autorità diplomatiche anche la concretizzazione degli impegni presi con la collettività ed il Comites durante l’incontro che quest’ultimo tenne a Sousse!
A tutti buona ripresa ed ai musulmani buon Aïd!
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