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797 - La Cooperazione italiana in Tunisia: progetti e iniziative ad ampio spettro |
Nasce dal primo gennaio l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che porterà avanti gli interventi di cooperazione in precedenza gestiti dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo |
La prossimità geografica, culturale, politica e la lunga storia di scambi umani ed economici hanno fatto della Tunisia un paese da sempre prioritario per l’Italia. Negli ultimi anni, la Cooperazione italiana ha dedicato particolare attenzione agli interventi tesi ad accompagnare il processo di transizione democratica, supportare la crescita economica e a sostenere le fasce più deboli della popolazione. L’obiettivo è di privilegiare iniziative a largo spettro che siano in grado di sollecitare e mettere in campo politiche economiche e sociali strutturali e sostenibili e di divenire volano concreto di sviluppo e fattore di stabilità. Con un portafoglio di progetti che ammonta a circa 290 milioni di euro, l’Ufficio di Tunisi dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) porta avanti dal primo gennaio 2016le normali attività di cooperazione allo sviluppo finanziate dall’Italia.
L’azione della Cooperazione italiana in Tunisia è sempre stata variegata sia dal punto di vista dei settori d’intervento che delle tipologie e dei canali di finanziamento utilizzati. I programmi finanziati sul canale bilaterale sono basati su accordi intergovernativi che riservano alle autorità tunisine il ruolo di agenzie di esecuzione nell’intento di garantire l’ownership del paese e l’allineamento ai processi nazionali di pianificazione e sono per lo più incentrati sul sostegno al settore privato e pubblico, sullo sviluppo rurale integrato e sulla protezione dell’ambiente. Su in portafoglio di circa 290 milioni di euro, più di 230 milioni sono stanziati sotto forma di credito d’aiuto: 145 milioni volti al sostegno della bilancia dei pagamenti attraverso un programma di acquisizioni di beni e servizi connessi di origine italiana; 73 milioni destinati a delle linee di credito per le piccole e medie imprese (Pmi); 12 milioni per la realizzazione di tre discariche controllate. Le risorse a dono sono invece indirizzate ad iniziative di cooperazione tecnica a sostegno del settore privato e dell’ambiente; ad interventi volti allo sviluppo integrato, in particolare delle regioni del sud del paese; all’inserimento socio-economico dei disabili; alla valorizzazione del patrimonio culturale; alla promozione della società civile; al sostegno di categorie sociali vulnerabili quali i bambini e le donne e alla riconversione del debito. Queste risorse a dono sono destinate spesso ad organizzazioni internazionali (UNDP, FAO, IDLO, etc.) o organizzazioni non governative italiane.
Tra i progetti finanziati sul canale bilaterale dalla Cooperazione italiana in Tunisia c’è l’iniziativa a sostegno della produzione dei palmeti da dattero a Rjim Maatoug, nel governatorato sud-occidentale di Kebili. Dagli anni novanta ad oggi, questo progetto di sviluppo rurale e di lotta contro la desertificazione promuove la creazione e riabilitazione di palmeti da dattero, nonché la realizzazione delle infrastrutture socio-abitative necessarie per l’insediamento della popolazione pastorale, in particolare dei giovani. Nel 2015 la Cooperazione italiana ha stanziato altri 2,5 milioni di euro circa con l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti della regione attraverso azioni di natura socio-economica volte al rafforzamento delle capacità tecniche, organizzative e gestionali degli abitanti e facilitare l’accesso a strumenti di finanziamento attraverso la costituzione di un fondo da 1 milione di euro per il micro-credito.
La Cooperazione italiana in Tunisia collabora su base multilaterale con organizzazioni internazionali come il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Attraverso l’Unicef, l’Italia ha messo a disposizione nel 2015 700 mila euro per il sostegno dei bambini privati dell’ambiente familiare. Grazie a questi fondi, l’Unicef potrà sostenere le autorità tunisine nell’elaborazione di una strategia nazionale volta a favorire l’accesso delle famiglie dei bambini a rischio ad un sostegno psico-sociale e ai servizi sociali di base. Sul canale multi-bilaterale, il progetto Nemo è finanziato in Tunisia dalla Cooperazione italiana per un totale di oltre 820 mila euro nel periodo 2014-2017 ed è realizzato dall’Istituto agronomico mediterraneo di Bari (Iamb) in collaborazione con il ministero Ministero dell’Agricoltura e della Pesca tunisino. Il progetto Nemo si propone di promuovere il processo di sviluppo socio-economico sostenibile nella regione costiera di Medenine, il rilancio delle organizzazioni professionali della pesca, il miglioramento del reddito attraverso attività di formazione destinate ai pescatori locali e la promozione dei loro prodotti. Infine, fra i finanziamenti destinati alle Ong, da segnalare il progetto a sostegno della pesca nel nord-ovest del paese. Il progetto, co-finanziato per il 70 per cento (1,4 milioni di euro) dalla Cooperazione italiana e realizzato dall’Ong italiana Cospe in collaborazione con il Gipp (Raggruppamento interprofessionale di prodotti della pesca) e l’Udc (Unione dei laureati disoccupati), mira a rafforzare la filiera della pesca in acqua dolce e la creazione di impiego per donne e giovani nel nord-ovest del paese.
L’impegno della Cooperazione italiana in Tunisia è un impegno ad ampio raggio che spazia dal sostegno alla bilancia dei pagamenti a linee di credito destinate alle Pmi; dallo sviluppo del settore agricolo e ittico alla tutela dei minori vulnerabili. La nuova Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo porterà avanti questo impegno con rinnovati strumenti e modalità di intervento.
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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