IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA [pdf]
nostri problemi
Molti hanno voluto leggere la coincidenza della nascita del Profeta Mohamed e di Gesù Cristo quest'anno come un segno di necessaria fratellanza tra Islam e Cristianesimo, come se il festeggiamento del Mouled quest'anno combaciando con la vigilia di Natale fosse un segno inequivocabile di una nuova comunione spirituale che unisce in un destino unico le creature del Signore. Gli uomini, attraverso queste due simultanee nascite, potrebbero così rinascere a loro stessi, uniti simbolicamente da un messaggio di comune speranza nell'avvento di tempi migliori per l'umanità tutta.
In un contesto di rinnovato odio razziale, marginalizzazione e criminalizzazione del diverso, questo messaggio di pace, unito da un unico destino, appare agli occhi di credenti e non credenti come un tentativo virtuoso di ridare senso all'universalità dell'essere, occultato da tutti coloro che vedono nell'annientamento fisico, materiale, culturale e spirituale dell'altro, la ragione stessa della loro volontà di dominazione.
Ma le piccole e grandi guerre permangono malgrado i tentativi di stabilizzazione da parte delle potenze nella loro volontà di risolvere "la crisi siriana" ma anche quella irachena, che ormai imperversano nella regione da anni: in questo tentativo di risoluzione, il gioco delle parti rimane offuscato dai tentativi di far prevalere un campo a scapito dell'altro e chi assiste passivamente a questa guerra e pace, non riesce realmente a dare risposte alle domande che lo assillano: chi combatte realmente il terrorismo, come è stato possibile il suo dilagarsi così rapidamente, chi sta con chi, perché chi sostiene la transizione democratica in Siria ha tra i suoi alleati paesi che tutto sono fuorché democratici, qual è il senso di questo fronte islamico contro El Assad capeggiato dall'Arabia Saudita, guerra interposta tra sunniti e chiiti, quale ruolo ha la Turchia in questo conflitto e perché la sua presenza militare in Irak, qual è la posizione di Israele in questo conflitto, quali sono gli interessi dell'Europa, Stati Uniti e Russia nella regione ma soprattutto chi sta con chi e per quali motivazioni?
Per noi che viviamo in Tunisia, lo spostamento di molti combattenti di Daesch in Libia costituisce un'ulteriore fonte di preoccupazione e di minaccia al precario equilibrio del paese. E' chiaro che la pacificazione (ma come e a quale prezzo?) della Libia avrebbe risultati positivi anche per i suoi vicini.
In questo scenario confuso e difficilmente leggibile, appare chiaro che così come per le politiche nazionali gli schieramenti tradizionali sono in crisi profonda, così gli schieramenti internazionali non obbediscono più alle logiche politiche alle quali eravamo soliti aderire o meno. Il cittadino ha perciò grandi difficoltà a posizionarsi ed anche gli intellettuali, in nome della complessità, non riescono più ad avere un ruolo organico, lasciando lo spazio a populismi che ormai stanno imperversando un po' ovunque. L'abbandono della politica rischia così di essere molto pericoloso per il futuro dei popoli ma in primis per le democrazie ed i diritti dell'uomo.
In Tunisia, l'arresto di giovani condannati ad una pena coatta per omosessualità costituisce un ulteriore graffio alla democrazia. La società civile continua a denunciare questi continui attacchi alle libertà fondamentali e nel contempo si stupisce che i discorsi d'odio continuano ad essere impuniti mentre vengono perseguitati i diritti individuali.
Il partito al potere è in crisi: la dimissione del suo segretario ne è l'espressione a cui ha subito seguito la nascita/rinascita di nuove/vecchie formazioni politiche che tentano di accaparrarsi tutti quei delusi della politica tunisina nella quale il cittadino aveva sperato tanto per permettere al paese, in primis, di uscire dalla crisi economica nella quale è sprofondato.
Ma siamo alla fine dell'anno e come ci cantava Lucio Dalla "l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Si esce poco la sera compreso quando è festa e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra... Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno..."
Ma ironia messa a parte, tanti auguri per l'anno 2016, sperando che porti un po' più di pace e di serenità! Tanti auguri a tutti!
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