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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
Nel secondo dopoguerra, l'Europa, nello scoprire le stragi effettuate in nome della superiorità della razza e della conquista dello "spazio vitale", si è interrogata sul come e perché era stato possibile creare nel cuore dell'Europa una simile mostruosità e come l'orrore era stato banalizzato al punto di diventare sistema comunemente accettato e si è evidenziato che pauperizzazione, sentimento di umiliazione e revanchismo, mito delle origini e sfiducia nel sistema democratico erano tra le cause maggiori del totalitarismo sviluppatosi tra le due guerre mondiali. Cosa distingue se non il luogo geografico e le persone questa nuova ondata di terrore che si muove da oriente ad occidente e che come nel passato fa, non della purezza della razza ma della purezza della religione (anche contro chi appartiene a questa religione ma con modalità diverse), del non riconoscimento dei confini nazionali, dell'anti-democrazia, del revanchismo storico il terreno della sua mortifera predicazione? Ma la memoria del passato ci serve a capire che l'umiliazione sociale-economica-culturale e politica crea il totalitarismo? E' ancora tempo di passare da una politica neo-colonialista ad una politica di partenariato reale tra Africa sub-sahariana, Medio-oriente, Maghreb ed Europa che possa arginare le follie distruttrici alle quali assistiamo terrorizzati ed impotenti? Chi finanzia il terrore e come fermare un mostro che anche i paesi più democratici hanno contribuito a creare?
L'attentato del Bardo ci da due risposte contraddittorie: lo sgomento di fronte all'orrore dei crimini commessi contro bersagli innocenti e disarmati che andavano ad ammirare un patrimonio storico culturale comune tra le due rive del Mediterraneo ci fanno temere l'inarrestabilità, se così posso dire, del terrore e la nostra tardiva presa di coscienza della gravità del suo incessante dilagare ovunque creando in noi questo senso di solitudine della ragione errante nella moltitudine delle passioni convulse e dall'altra parte la coscienza che la cultura oggi più che mai debba essere ribadita, rivendicata, diventare coscienza comune d'appartenenza perché affiancata ad una più equa ridistribuzione delle ricchezze possa rigenerare o generare pluralità ossia democrazia.
L'Italia dopo questo tragico episodio del Bardo si è mostrata consapevole ed implicata: dalla presenza della Presidente della Camera, del Presidente del Consiglio ad una delegazione di parlamentari ha dimostrato a noi tutti di credere ed operare per una
dimensione vivibile e condivisa del Mediterraneo. Speriamo che questo sentimento sia anche quello degli italiani tutti che sosterranno anche i primi passi democratici della Tunisia scegliendola come meta delle loro prossime vacanze!
Per quanto riguarda le nostre questioni specifiche : tra pochi giorni gli italiani iscritti nelle liste elettorali dovrebbero ricevere per posta la loro scheda elettorale per l'elezione del loro futuro Comites. Tra le due liste che si presentano alle elezioni dovranno o contrassegnare la lista di loro gradimento o scegliere 4 nomi (di una stessa lista) e rimandare il tutto per posta nella busta già affrancata dall'Ambasciata d'Italia a Tunisi che ringraziamo per la mole di lavoro fornito malgrado gli ultimi avvenimenti del Bardo. Tutto dovrà ritornare in Ambasciata entro il 17 aprile per cui appena ricevuta la busta occorre subito rispedire la vostra scheda se vogliamo far valere il nostro voto! Se non avete ricevuto, pur essendovi iscritti nelle liste elettorali, il vostro plico, occorre segnalarlo in Ambasciata in modo che questa vi possa fornire un duplicata della scheda. Buone elezioni e auguri a tutti coloro che, se eletti, potranno contribuire a portare avanti le istanze della collettività tutta nell'interesse generale!
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S O M M A R I O
COLLETTIVITÀ
L'Italia e la Tunisia: vecchi legami e nuove convergenze - p 4
Diritto e cultura in transizione - p 5
"Sulle traccce di Magon" - p 6
Ventotene e Kerkennah, isole che dialogano - p 7
Enrico Rava Tribe in concerto a Tunisi - p 8
I CONSIGLI DELL'AVVOCATO - p 9
MISCELLANAE - p 10
IN TUNISIA
L'attacco alla Tunisia - p 11
La marcia di Tunisi contro il terrorismo - p 12
Il Forum Sociale Mondiale 2015 - p 13
52° anniversario della scomparsa di Hassan Saadaoui - p 14-15
ATTUALITA' - p 16-17
IN ITALIA
I conti con l'imprevisto - p 18
Piccoli comuni, buone pratiche sociali - p 19
NEL MAGHREB e NEL MEDITERRANEO
"Mediterraneo: sguardi incrociati" - p 20-21
Negoziare la modernità - p 22-23
EMIGRAZIONE, IMMIGRAZIONE
Elezioni COMITES 2015 - p 24-25
CULTURA
I vestiti dei sogni - p 26-28
Henri Matisse o l'arabesco nell'anima - p 29
Ismail Shammout - p 30-32
MUSICA
Cronache musicali - p 33-34
LIBRI - p 35
ECONOMIA
La CTICI informa - p36-39
MARGINALIA
Cent'anni di corrispondenza - p40
VIAGGI - p 41-42
CASA E CUCINA - p 43-44
DIVERTIMENTO - p 45
Kaouther Rabhi - DIRITTO E CULTURA IN TRANSIZIONE – in Collettività
Giambrone - Studio Legale Internazionale - ATTENTATO IN TUNISIA – in In Tunisia
Cinzia Masiello - HENRI MATISSE O L’ARABESCO NELL’ANIMA – in Cultura
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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