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Nuova Serie | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
Un mese freddo e piovoso questo mese di febbraio tanto da aver inondato alcune regioni del Nord-ovest della Tunisia, già endemicamente colpite nei periodi di maltempo per mancanze di infrastrutture atte a proteggerla in modo duraturo dalle intemperie.
Come ci insegna Machiavelli : “Perché el nostro libero arbitrio non sia spento, iudico potere essere vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso, a noi. Et assomiglio quella a uno di questi fiumi rovinosi, che, quando s’adirano, allagano e’ piani, ruinano li arberi e li edifizii, lievono da questa parte terreno, pongono da quell’altra: ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede allo impeto loro, sanza potervi in alcuna parte obstare. E, benché sieno cosí fatti, non resta però che li uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti, e con ripari et argini, in modo che, crescendo poi, o andrebbono per uno canale, o l’impeto loro non sarebbe né si licenzioso né si dannoso. Similmente interviene della fortuna: la quale dimonstra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resisterle, e quivi volta li sua impeti, dove la sa che non sono fatti li argini e li ripari a tenerla”.
Ed è proprio questo che chiedono gli abitanti del Nord-ovest che si prevedano le catastrofi prima che si verifichino, caratteristica questa del buon governo che come diceva Machiavelli predilige la ragione al caso.
Tesa la situazione interna scossa dal maltempo, dal malcontento del sud in generale del paese ed in particolare dei transfrontalieri dalla Tunisia alla Libia che bloccano il valico di frontiera di Ras Jedir per protestare contro i controlli delle merci in direzione della Libia, mettendo in difficoltà le autorità in un contesto già teso alle frontiere dei due stati ed al quale si aggiunge l’arrivo di migliaia di egiziani in transito in Tunisia per ritornare in Egitto dalla Libia che fuggono.
L’uccisione di quattro militari nella regione di Kasserine la notte del 17 febbraio mostra, che seppur la lotta al terrorismo sia una delle priorità del governo tunisino, siamo ancora ben lontani da aver debellato questo fenomeno, così come lo sciopero aperto degli insegnanti del superiore minaccia l’anno scolastico. Queste condizioni seppur difficili non impediscono però al paese di reagire tentando di ristabilire il dialogo sociale e lottando contro il terrorismo in parte legato all’emarginazione sociale di molti giovani.
Come ribadito dal ministro degli Esteri italiano Gentiloni, in visita a Tunisi, la Tunisia rimane la speranza di coloro che avevano visto nelle rivoluzioni arabe, la conquista dello stato di diritto tanto agognato dalle popolazioni del mediterraneo del sud : la sfida della Tunisia al di là dei miti e degli immaginari stati-modello può essere un paese, che seppur tra difficoltà, potrà ricostruire una stabilità politica ma per questo dovrà avere il sostegno dei paesi dell’UE.
La visita di Gentiloni in Tunisia ha anche confermato punti di vista comuni ai due governi nel favorire, a proposito della crisi libica, soluzioni politiche piuttosto che militari.
Alcuni rappresentanti delle associazioni ed una folta schiera di imprenditori operanti in Tunisia hanno potuto incontrare il ministro Gentiloni, dopo una lunga attesa, in residenza dell’Ambasciatore d’Italia De Cardona. L’Ambasciatore ha ricordato in questa occasione l’elezione del Comites in Tunisia la quale si farà per via postale in aprile (prima del 19).
Sul Comites vorremmo concludere questo editoriale ribadendone l’importanza come tramite tra la collettività e l’ambasciata così come tramite tra le esigenze della collettività ed i parlamentari eletti per la nostra circoscrizione estera. Questi, sollecitati dalla lista Democratici italiani in Tunisia e presenti in loco il 21 e il 22 febbraio si sono impegnati a portare avanti, qualora fosse possibile, le loro istanze. Qualunque siano le nostre sensibilità (ci sono in effetti due liste che si presentano alle elezioni) raccomandiamo agli iscritti all’AIRE di iscriversi per queste elezioni. Il termine per l’iscrizione scade il 19 marzo! Partecipate per voi, per tutti noi!
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SOMMARIO
COLLETTIVITA'
Il Ministro Gentiloni in Tunisia - p 4
Positiva serie di incontri in Tunisia per il Sen. Giacobbe e l'On. Fedi - p 5
La lontananza è un incendio - p 6
Visioni Mediterranee. Questioni di identità - p 7
I CONSIGLI DELL'AVVOCATO - p 8-9
MISCELLANAE – p 10
IN TUNISIA
Una marcia per dire no al terrorismo - p 11
I giovani tunisini fra delusione e impegno - p 12-13
ATTUALITA' - p 14-15
IN ITALIA
Una nuova fase per la politica italiana?- p 16
Anti-terrorismo, il nuovo decreto - p 17
NEL MAGHREB e NEL MEDITERRANEO
"Mediterraneo: sguardi incrociati" - p 18-20
Intervento in Libia, i pro e i contro - p 21
EMIGRAZIONE, IMMIGRAZIONE
Il terrore non viene dal mare - p 22-23
IPRIT, il progetto degli ingressi regolari - p 24
CULTURA
I basifondi del Barocco. La Roma del vizio e della misura - p 25-26
Questa sono io... Uno sguardo diverso – p 27
"Ferite a morte" in scena a Tunisi - p 28
MUSICA
Cronache musicali - p 29-31
UNIVERSITA' E SCUOLA - p 32-33
LIBRI - p 34
ECONOMIA
La CTICI informa - p 35-38
MARGINALIA
Libertà di stampa. Un carmen ed un error - p 39-40
TURISMO E AMBIENTE - p 41-42
CASA E CUCINA - p 43-44
DIVERTIMENTO - p 45
Redazionale – IL MINISTRO GENTILONI IN TUNISIA – in Collettività
Kaouther Rabhi – VISIONI MEDITERRANEE – in Collettività
Franca Giusti – LIBERTA’ DI STAMPA – in Cultura
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
![](http://www.ilcorriereditunisi.it/public\media\elia in ufficio.JPG)
Tunisi 1923-2012
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Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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