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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
Il parossismo del XXI° secolo è aver reso compatibile le forme più avanzate della tecnologia, della comunicazione e dell’economia con l’espressione di arcaismi culturali, sociali e politici senza che quello che comunemente chiamiamo modernità inteso come progresso venga a scontrarsi con le forme più esplicite di regresso e di vetustà. E’ quello che chiamiamo la post-modernità, e cioè la possibilità di costruire un mondo in cui è possibile la convivenza tra ripiegamento identitario e mondializzazione, tra progresso scientifico e mentalità clanica, tra etnicizzazione sociale e utilizzo delle più sofisticate espressioni della tecnologia moderna.
Possiamo utilizzare gli strumenti più attuali e rivendicare il ritorno a forme arcaiche di società senza creare in queste figure apparentemente antitetiche una frattura inconciliabile: una società moderna senza i valori della modernità puo’ diventare allora una società in cui il progresso non viene più pensato come evoluzione sociale e civile ma puo’ essere pensato come percorso a ritroso.
Siamo tutti stupiti che siano proprio i giovani a vivere questa radicale separazione ma, da quasi un secolo, abbiamo svuotato la modernità dalla cultura della modernità, separato etica da politica, condannato i “valori” del progresso e affermato una tecnologizzazione del progresso svuotandolo dai suoi valori civili e culturali che, invece, necessariamente comportava. Il mondo occidentale entra nella modernità con la dichiarazione universale dei diritti, la post-modernità ha negato l’universalità come un residuo della metafisica e ha reso possibile una visione mercantile del progresso, dell’evoluzione, della modernità a scapito del senso che questa modernità supponeva in ambito politico, sociale, culturale e economico.
Se siamo stupiti che oggi giovani aderiscano a progetti arcaici in nome di principi che hanno senso solo nel contesto di una storia che si radica in una società di un o più millenni fa, è perchè il progresso e la modernità si sono svuotati dal loro corollario che era l’emancipazione.
Cosi e semplificando molto per via del poco spazio a mia disposizione, abbiamo reso anche possibile le identità omicide e le guerre sante alle quali assistiamo oggi con paura e disperazione rispetto ad un futuro che, ingenuamente, pensavamo di pace.
Il mondo scricchiola ed assistiamo impotenti al suo cedimento! Forse è ora che ci implichiamo in maniera più concreta nella società e che l’ideologia dell’indifferenza si sostituisca con quella di ridare alla cultura, intesa come insieme di valori, la sua centralità per rompere con la logica dei mondi appartati e antitetici ed affermare valori universali, imprescindibili dalla modernità e dal progresso.
Abbiamo in quanto collettività italiana in Tunisia, nel nostro infinitamente piccolo, un’occasione di sostituire la logica della frantumazione identitaria a quella della coesione civile intorno ad un progetto comune: l’elezione dei COMITES che sono gli organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali iscritti. Lo stesso si puo’ dire dei tunisini che andranno alle urne il prossimo 26 ottobre.
Gli italiani in Tunisia hanno tante sfaccettature: italiani in Tunisia da molte generazioni, italiani in Tunisia da tempi recenti, italiani in Tunisia per via di un parente italiano (madre, padre, nonno/a, moglie o marito), immigrati in Italia di ritorno in Tunisia che hanno acquisito la cittadinanza italiana, italiani pensionati che si trasferiscono in Tunisia sperando di poter trascorrere una vita meno disagiata che in patria ecc.
Tanti modi di essere di nazionalità italiana ma tutti italiani senza gerarchia alcuna: un’italianità plurale che per non essere solo una nazionalità di comodo deve poter rappresentare tutti ma soprattutto coinvolgere tutti: l’elezione del Comites è quindi un’opportunità per unire cio’ che è tradizionalmente separato, per creare un’italianità dei valori comuni e disinnescare questa logica della reciproca discriminazione, riconoscendoci nel valore di una comune idea della cittadinanza e non in quello squisitamente identitario. Per partecipare al voto del Comites occorre essere iscritto all’AIRE ed iscriversi, riempendo un modulo e presentando una copia di un documento in corso di validità. Per questo e chi ha internet puo’ farlo direttamente andando sul sito dell’Ambasciata italiana di Tunisi all’indirizzo http://www.ambtunisi.esteri.it/ambasciata_tunisi cliccando sulla voce “ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO COMITES” ed in questa trovare il modulo da riempire. I nostri lettori possono anche fotocopiare il modulo pubblicato sul nostro giornale, compilarlo e portarlo a mano con copia del documento in Ambasciata , per posta all’indirizzo: Ambassade d’Italie à Tunis 3, rue de Russie - 1000 Tunis, per posta elettronica all’indirizzo : consolare.tunisi@esteri.it o per telefax al numero: 00216/71324155. Se tutte queste possibilità offerte fossero insufficienti per implicare i più dei 4000 italiani iscritti all’AIRE, sappiate che dovrete ricevere tutti l’informazione per via postale dall’Ambasciata nei prossimi giorni. Gli elettori potranno registrarsi nelle liste elettorali fino a 30 giorni prima del voto (anziché i 50 giorni inizialmente previsti dal Decreto). Si riceverà a casa il plico con le schede per votare solo nel caso in cui ci si sia iscritti appositamente presso il Consolato di riferimento (il vostro indirizzo è sempre quello dichiarato al consolato?). La presentazione delle liste si dovrebbe fare entro il 19 ottobre ed ogni lista deve avere 50 firmatari, con firme autenticate da un notaio o dal Consolato. Iscrivetevi e votate! Non lasciate che rappresentanti da voi non scelti possano parlare in vostre veci! Il rinnovo dei Comites è un’occasione preziosa per rianimare le istituzioni democratiche di base degli italiani all’estero”.
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SOMMARIO
COLLETTIVITÀ
Il Ministro Alfano a Tunisi - p 4
Il Capo dello Stato tunisino in visita in Italia - p 5
La "Nuit de la Couture Italienne" - p 6
L’Ambasciata d’Italia a Tunisi informa - p 7-8
Nuovo progetto Cooperazione Italiana - Unicef Tunisia - p 9
I CONSIGLI DELL’AVVOCATO - p 10-11
MISCELLANAE - p 12
IN TUNISIA
Tunisia pronta per le elezioni – p 13
Start-Up Democracy - p 14
ATTUALITA' - pp 15-16
IN ITALIA
I mille giorni di Renzi - p 17
Il nodo della giustizia - p 18
NEL MAGHREB e NEL MEDITERRANEO
La legge che spiana la strada ai gattopardi egiziani - p 19
Protocollo d’intesa CGIL- sindacati Marocco e Tunisia - p 20
Expo 2015: Cluster Bio-Mediterraneo - p 21
EMIGRAZIONE, IMMIGRAZIONE
Lampedusa: una tragedia vergognosa - p 22-23
FrontexPlus: nasce a novembre, con quale ruolo? – p 23-24
CULTURA
Luce-L’immaginario Italiano - p 25-26
Giornate del Cinema Europeo - p 27
MUSICA
Ottobre Musicale di Cartagine - p 28
UNIVERSITA’ E SCUOLA - p 29
ECONOMIA
La CTICI informapp - 30-36
MARGINALIA
Un sorso di storia – p 37-38
TURISMO E AMBIENTE - p 39-40
VIAGGI
Tunisia: Kerkouane - p 41-42
CASA E CUCINA - p 43-44
DIVERTIMENTO - p 45
Redazionale – ELEZIONI COMITES IN TUNISIA – in Collettività
Giorgio Bianco - Cristina Romanò – TRASPORTO AEREO E DIRITTI DEI PASSEGGERI – in Economia
Adriana Capriotti - LAMPEDUSA: UNA TRAGEDIA VERGOGNOSA – in Immigrazione-Emigrazione
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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