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Cultura

note di cultura mediterranea
a cura di Franca Giusti
« è sul margine di una pagina d’altri che ci si annota »
[Delfino Maria Rosso in www.gliannidicarta.it ]
TRA SACRO E MONDANO
Furti d’arte sacra e storie di tombaroli riempiono da sempre le pagine di cronaca, paesi e città di ogni fede religiosa di tutto il mondo. Il possesso di oggetti sacri, il commercio illegale, il feticismo ed il furto sono abitudine di chi è affetto da superstizione, noia ed ignoranza. |
In Abruzzo, a L’Aquila, nell’innevata chiesetta di San Pietro alla Lenca, c’è una statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II, proclamato Santo il 27 aprile di quest’anno. Qui, alle pendici del Gran Sasso, era conservata una Reliquia, un pezzo di stoffa insanguinata dell’abito che il Papa indossava quel 13 maggio 1981 quando fu ferito in un attentato in piazza San Pietro a Roma. Una teca con un piccolo pezzo di stoffa che i giovani tossicodipendenti e annoiati non ricordano nemmeno dove hanno buttato.
Una delle Reliquie più ambite di tutti i secoli è quel Lenzuolo che avvolse il corpo esanime di Gesù.
Come alcuni conservano foto e oggetti di un parente amato e passato a vita eterna, anche la famiglia di Gesù, i suoi amici, Giuseppe di Erimatea, conservarono il Telo dopo la Resurrezione. Altri, dopo di lui custodirono quel Lenzuolo chiamato Sindone e la storia di chi lo ha nei secoli conservato e chi lo ha visto incuriosisce ancora tutti, religiosi e fedeli ma anche uomini di scienza e storici di ogni tempo che si interrogano sulla veridicità dell’impronta, sulla tecnica dell’imprinting, sulla datazione del tessuto nonché sui possessori e sulle città che lo hanno ospitato. Tanti discorsi intorno alla Fede, nessuno di Fede.
C’era a Costantinopoli, nel grande palazzo del Bukoleon, la Cappella del Faro in cui erano conservati molti frammenti raccolti nei giorni della sofferenza di Gesù. C’era persino la lancia con cui Longino trafisse il Cristo sulla croce e c’era il Mandylon di Edessa. C’erano molti oggetti descritti con cura da un cavaliere testimone oculare prima che i crociati se ne impossessassero e li trafugassero. Per portarli in Europa. Recipienti in oro e argento, una fiala con sangue vero ed una chiesetta dedicata a Santa Maria della Blacherne in cui era custodito proprio quel Lenzuolo in cui era stato avvolto il corpo di quell’Uomo condannato a morte con controversa sentenza. Ogni venerdì, il Lenzuolo era esposto e venerato poi arrivarono i crociati che, forse nel sacco del 1204, presero la Sindone e la portarono in Europa. Passò di mano in mano, di città in città e non è facile ricostruire tutti i passaggi nei tre secoli che precedono la comparsa della Sindone in Europa.
Originale o no, l’unico Lenzuolo oggi considerato e venerato come la Sindone di Gesù si trova a Torino ed arriva da Chambery, insieme alla corte sabauda, ai gioielli. A Chambery era stata fatta costruire un’apposita chiesa in cui poterla custodire ma una notte di inizio dicembre del 1532, un feroce incendio divampò tra i banchi della cappella in cui era la Sindone ed il calore sciolse gli angoli argentei della cassetta che, colando, ustionarono le pieghe della Reliquia. Furono le suore Clarisse a rammendarla e rafforzarla cucendola su una stoffa più robusta. Poi, la Sindone, seguì Emanuele Filiberto di Savoia e, attraverso le Alpi Graie, giunse, nell’autunno del 1578, a Torino dove il cardinal Carlo Borromeo stava arrivando per venerarla.
Dopo l’incendio di Chambery, anche a Torino si vissero momenti d’ansia quando, la notte dell’11 aprile 1997, la Sindone rischiò di esser divorata dalle fiamme divampati dei locali attigui alla cupola del Guarini. Al Palazzo Reale di Torino era in corso una cena dell’ONU. All’improvviso un cortocircuito e le fiamme furono chiaramente visibili da tutta la città. Con incredulità la gente accorreva in strada appoggiando gli occhi oltre la cupola ed oltre storia. I Vigili del fuoco, con temerarietà, entrarono nelle stesse stanze da cui tutti scappavano. I cronisti proiettavano sul mondo l’ansia ed i messaggi che giungevano da ogni dove.
Inizia un anno ricco di date importanti e che riportano ad episodi significativi per l’Italia e per il mondo intero. In attesa della prossima Ostensione, festeggiamo il 4 maggio giornata della Santa Sindone.
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Elia Finzi |

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