NOSTRI PROBLEMI
L’anno «volge alla sua fine» e con esso il rituale bilancio personale o /e collettivo sul tempo trascorso: che abbiamo fatto, dove stiamo andando, che cosa faremo?
Se i tentennamenti del nostro fare e del nostro volere sono l’espressione della nostra soggettività sempre in bilico tra dover essere, voler essere ed essere, più complesso diventa questo tentennare quando da espressione individuale diventa espressione collettiva.
In Tunisia come in Italia le attese e le disattese, le speranze e le delusioni hanno, seppur declinato in modo diverso, caratterizzato l’anno che sta per finire.
Dopo lunghi mesi di discussioni, di rinvii, di battibecchi, il quartetto diretto dalla centrale sindacale dell’UGTT, non senza aver provocato alcune contestazioni , si è accordato per incaricare Mehdi Jomaa, Ministro dell’Industria nel Governo Ali Larayedh e candidato di Ennahda, a formare il prossimo governo e questo sino all’organizzazione delle prossime elezioni. Se i tunisini da una parte sono soddisfatti di aver finalmente un candidato, d’altra parte molti dubitano della reale indipendenza del futuro primo Ministro, che dipenderà anche dalla composizione del governo ad oggi non ancora ufficializzato. Il Fronte Popolare però ha deciso di non partecipare per il momento ai prossimi incontri previsti dal Quartetto.
Un bilancio difficile per la Tunisia nel suo terzo anno post- rivoluzionario: crisi economica, crisi securitaria, crisi delle istituzioni. Il prossimo governo saprà condurre la Tunisia alle elezioni garantendo la neutralità dell’amministrazione, in conformità con le leggi di trasparenza, di chiarezza e di democrazia, condizioni necessarie per una reale transizione democratica?
Se la Tunisia non vede chiaramente le prospettive del suo futuro prossimo, l’Italia dopo la proiezione del video sui maltrattamenti e le umiliazioni subite dagli immigrati sbarcati a Lampedusa, ha gravemente danneggiato l’immagine di una democrazia il cui principio primo è la parità di diritto degli uomini tutti e quindi di trattamento, siano essi cittadini italiani o non.
L’elezione di Matteo Renzi, quale Segretario del Partito Democratico, con un importante distacco dai suoi concorrenti, se ha significato un voler rompere con le logiche spesso incomprensibili per i cittadini dei partiti tradizionali, per un desiderio di tagliar corto con le vecchie leadership, ci porta a interrogarci sul ruolo dei partiti politici nella società contemporanea. In effetti, ci sembra che, ormai da vari anni i tradizionali schieramenti ideologici si stiano appannando a favore di una politica che s’impronti sull’agire concreto e che il bisogno di una nuova parola politica stia emergendo sempre con maggior vigore. Per quanto ci riguarda grande è l’attesa che la nuova segreteria si pronunci sul ruolo che intende dare agli italiani all’estero.
Desta sospetto la manifestazione dei “forconi” a Roma: che senso ha oggi questa seppur pacifica marcia simbolica su Roma e perché precisamente dopo la decadenza di Berlusconi dal Senato?
Nell’augurare ai nostri lettori tutti un felice Natale ed un anno nuovo pieno di sorprese allietanti, ricordo che il giornale vive solo grazie ai vostri abbonamenti per cui rinnovateli se non lo avete già fatto ed abbonatevi se non lo siete già! Un affettuoso ringraziamento a coloro che animano la pagina facebook, il sito web e la versione cartacea del giornale e l’augurio di proseguire la nostra collaborazione. AUGURI!
|