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  Nel Mediterraneo-Maghreb
 755 - PENSIERI EURO-MEDITERRANEI

 

L’efferatezza degli scontri che oggi flagellano la Siria, ed in particolare la città di Homs, sono la perfetta cartina di Tornasole del reale contributo politico ed esecutivo che l’istituzione delle Nazioni Unite rappresentano nel panorama internazionale.

L’Istituzione, creata nel 1945, oggi raggruppa la quasi totalità dei paesi riconosciuti al mondo, ma di fatto ne rappresenta a pieno titolo la diversità di strategia e di interessi, lontanissima dai principi d’azione democratica che l’organizzazione paventa dalla sua creazione.

Nello specifico, per quanto riguarda gli eventi in Siria, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU composto da cinque paesi membri permanenti – USA, Francia, Germania, Cina, Russia, – ed una decina non permanenti, ha la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, ed avrebbe dovuto imporre una delibera all’unanimità per garantire alla popolazione locale la protezione e la sicurezza idonee ai valori democratici internazionali. Ma il veto della Cina e della Russia all’invio di una missione d’interposizione militare (non bellica) a protezione della popolazione inerme, massacrata quotidianamente dall’esercito siriano sotto il comando diretto del Presidente Bashar Al-Asad, di fatto e per l’ennesima volta sminuisce il ruolo della più prestigiosa Organizzazione internazionale, che ha dovuto coinvolgere l’intervento di un negoziato della Lega Araba per cercare di trovare una soluzione politica alternativa, e di conseguenza estendere i tavoli di discussione ed i tempi di soluzione.

La priorità dell’interesse strategico e politico di alcuni Stati, rispetto alla salvaguardia dell’incolumità di intere popolazioni vittime della repressione dittatoriale, apre una volta per tutte il dibattito alla reale funzione di una Istituzione internazionale dai costi elevatissimi e dall’apporto sempre più moderato (nei risultati più che nell’approccio). Nulla da ridire per tutti i programmi ed i progetti promossi da encomiabili funzionari delle diverse Agenzie, che di fatto compongono l’ossatura del colosso internazionale, ma sul piano politico e sul ruolo espresso tanto sul campo quanto sui tavoli dei negoziati, l’ONU denuncia evidenti limiti e causa ritardi deleteri per le popolazioni locali, che loro malgrado continuano ad evocare l’intervento internazionale. Una complessa problematica di natura geopolitica, poiché solleva a più livelli delle conflittualità tra le diverse parti coinvolte. È di fatto una sconfitta della volontà sovranazionale, del progetto di governo internazionale che prescinde dagli interessi dei singoli Paesi e prospetta soluzioni trasversali. Una sconfitta per tutti coloro che, vittime di governi autoritari, sperano nel reale sostengo del potere internazionale. Senza sapere che quest’ultimo lotta contro forze controverse interne.

 

Alfredo Lo Cicero

 

 

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