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752 - MESSAGGIO DI AUGURI DELL'AMBASCIATORE D'ITALIA |
Con l’approssimarsi delle prossime festività desidero rivolgere a tutti gli Italiani che vivono ed operano in Tunisia, i miei più cordiali e fervidi auguri. |
L’anno che volge al termine è stato di importanza storica per il Paese che ci ospita. Il 2011 ha segnato una tappa che tutti noi auspichiamo positiva e di nuovo corso per la Tunisia ed il suo popolo. Dai giovani tunisini e, in modo crescente, da tutto il resto della popolazione, l’anelito verso una società più giusta e rispettosa dei diritti individuali - ma anche potenzialmente più idonea ad offrire condizioni di benessere condiviso - ha rappresentato la spinta inarrestabile della Rivoluzione, pagata anche con il sacrificio supremo di molti. Un’ondata partita da una piccola città del centro del Paese e giunta con impeto fino all’Avenue Bourghiba, alla Kasbah, all’intera capitale.
Il ricordo di quelle giornate impetuose di gennaio rimarrà a lungo nella nostra memoria. Probabilmente per sempre. Da quelle giornate è partito anche il segnale di una speranza, estesosi a tutta la regione della sponda sud del Mediterraneo, nota all’intera comunità internazionale con il nome di “primavera araba”. Dalla Tunisia è partita la Rivoluzione; la Tunisia ha dato luogo già alle prime elezioni libere. Di questa storica transizione la comunità italiana qui residente è stata testimone, spesso ammirata e, molte volte, emotivamente partecipe. Questi sentimenti si sono certamente accompagnati a qualche apprensione nelle fasi più concitate della Rivoluzione. Vorrei, tuttavia, approfittare di questo breve bilancio di fine anno per dare atto ai nostri connazionali di un atteggiamento improntato a grande compostezza e senso di equilibrio. Così come vorrei dare riconoscimento agli imprenditori italiani di quella tenacia e determinazione che da sempre li contraddistingue. Sono tutti rimasti nel Paese, dimostrando con i fatti il significato di una “scommessa convinta” sul futuro di questo Paese. Di tale atteggiamento ho avuto modo di raccogliere personalmente sincere espressioni di apprezzamento da parte delle più alte cariche dello Stato tunisino. In particolare, dal Primo Ministro Béji Caid Essebsi.
Le difficoltà non sono certamente mancate ed ancora molti nostri connazionali vi sono confrontati. Questo periodo, peraltro, ha coinciso con le note criticità di ordine economico e finanziario che hanno colpito l’Europa e, in particolare, il nostro Paese, sottoponendo tra l’altro ad una pressione mai finora registratasi in modo così ampio, l’euro.
Sul piano dei rapporti politici il Governo italiano ha fatto sentire da subito la sua vicinanza alle autorità ed al popolo tunisino. Lo ha fatto attraverso innumerevoli visite politiche, accompagnate da un sostegno, anche finanziario (in particolare con programmi di supporto al settore privato), che non è mai venuto meno. Ricordo la visita del Presidente Berlusconi il 4 aprile scorso, così come i passaggi del Ministro degli Esteri Frattini (14 febbraio e 25 marzo), del Ministro dello Sviluppo Economico Romani (15-16 giugno), del Ministro dell’Interno Maroni (25 marzo, 4-5 aprile e 12 settembre). Certamente va ricordata in tale contesto la vicenda della massiccia emigrazione clandestina verso Lampedusa. I governi italiano e tunisino l’hanno affrontata con spirito di collaborazione, pur in un quadro complessivo certamente non esente da difficoltà, accompagnato anche da un vivace dibattito politico in entrambi i Paesi. L’intesa raggiunta dal Ministro Maroni con il suo omologo Essid il 5 aprile scorso a Tunisi ha consentito una gestione del fenomeno in un quadro condiviso e mutuamente rispettoso. Da segnalare, inoltre, le visite del Sottosegretario agli Esteri Craxi (19 gennaio, 8 marzo, 4 e 29 aprile) e del Sottosegretario all’Interno Viale (12 settembre). Anche da parte di altri autorevoli esponenti del Parlamento italiano non è stata fatta mancare la propria presenza in Tunisia. Ricordo a tale riguardo la visita delle Senatrici Finocchiaro e Marinaro a Tunisi e a Ras Jdir (18-20 aprile) e quella della delegazione guidata dall’On.le Pistelli (26-27 ottobre). A “guida italiana” (On.le Migliori) la missione degli osservatori elettorali OSCE così come quella della Commissione Esteri del Parlamento Europeo (On.le Albertini) tra il 21 ed il 24 ottobre. Ma anche del Vice Presidente del Senato Bonino e dell’On.le Pannella in luglio.
L’anno 2011 ha coinciso anche con le celebrazioni del 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia. Aderendo con entusiasmo alle indicazioni del Presidente Napolitano abbiamo cercato di valorizzare al meglio tale ricorrenza. L’ho personalmente fatto in Residenza in occasione dei ricevimenti del 1 e 2 giugno. L’Istituto Italiano di Cultura ha realizzato, al riguardo, una serie di qualificate e mirate iniziative. Anche quest’ultimo mese di dicembre prevede due appuntamenti ad essa collegati: il “Grand Gala” del teatro dell’Opera di Roma presso il teatro Municipale di Tunisi e la mostra della Collezione Farnesina Design, anch’essa in programma a Tunisi presso il Centre National d’Art Vivant.
In questo 2011, in linea con quanto avevo anticipato in occasione degli auguri delle scorse festività, ho cercato di potenziare ulteriormente i servizi della nostra Ambasciata nei confronti sia dei connazionali residenti sia dei concittadini di passaggio in Tunisia. Ed anche, beninteso, nei confronti dell’utenza tunisina. Dal servizio visti all’assistenza ai connazionali, compresa la componente imprenditoriale; dalle relazioni culturali ai nostri collegamenti con l’articolata presenza italiana in questo Paese, di cui desidero, in particolare, ricordare l’Istituto GB Hodierna. Ma anche attraverso la costante ricerca di una maggiore e più rapida offerta di servizi ed una più aggiornata azione di comunicazione, in testa alla quale desidero collocare anche l’attualizzazione costante del nostro sito web (www.ambtunisi.esteri.it) così come il servizio di informazione ai connazionali in materia di sicurezza che continuiamo ad assicurare per mezzo di sms. Si tratta di servizi che intendiamo in futuro rendere sempre più completi e percepibili all’interno della nostra Comunità.
Vorrei anche approfittare dell’occasione per ringraziare il personale dell’Ambasciata per l’azione svolta, in particolare, nei giorni più concitati della Rivoluzione. L’importante mole di lavoro portata avanti in quei giorni dall’Ambasciata è stata resa efficace, a mio avviso, grazie anche - come ricordavo all’inizio - all’atteggiamento composto e responsabile della nostra collettività qui residente.
E’ con questo spirito e con questi propositi che rinnovo i miei più sentiti auguri, auspicando che tutti i cittadini italiani in Tunisia continuino ad accrescere quell’importante patrimonio di amicizia e fratellanza con il popolo tunisino che ci accoglie, contribuendo, nel naturale rispetto delle sue tradizioni ed Istituzioni, a rafforzare sempre più gli stretti legami che già uniscono i due Paesi.
Pietro Benassi
Ambasciatore d’Italia In Tunisia
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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