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Collettività
La spirale del profugo
E’ di questi giorni l’accorato appello dell’UNWRA per chiedere agli organismi internazionali gli aiuti finanziari necessari per il proseguimento della sua missione. |
Poco tempo fa si è riunito il comitato direttivo dell’AWR il quale ricerca e richiede un intervento internazionale per la soluzione umana e dignitosa del problema dei milioni di profughi, sparsi per il mondo.
Nel maggio scorso si è riunita a Parigi l’assemblea generale della “Féderation Européenne des spoliés d’outre mer”, la quale ha rinnovato il suo consiglio direttivo, confermando il Presidente JUSSEAU ed il segretario generale MERCIER, richiedendo nelle sue conclusioni un impegno globale e programmatico di tutti i paesi “concernés”, per il reinserimento dei profughi nei paesi di origine o di accoglimento.
In un mondo sempre più piccino la cui circumnavigazione non si fa più in 80 giorni né in 8 giorni ma in 8 ore e forse presto in 8 minuti è impensabile che onesti ed operosi cittadini per colpe non loro, possano trovarsi dal giorno all’indomani, privati dei loro “foyer” e del frutto del lavoro di generazioni.
D’altra parte l’evoluzione della storia e delle situazioni locali impone, e, talvolta spiega, se non giustifica, emigrazioni o spostamenti forzati.
Ma, se esiste il LLOYD o altre Compagnie per assicurare contro i naufragi o altre calamità, se esistono legislazioni sociali nazionali, per prevenire o lenire disastri regionali ed intervenire a favore del cittadino privato dal suo lavoro o dai suoi beni. NULLA, se non l’UMANA CARITA’ esiste per il PROFUGO.
Considerando l’arco storico di questo ultimo secolo che ha visto paurose e penossissime trasmigrazioni nell’Europa Centrale, nelle Amercihe, in Asia ed in Africa. Trasmigrazioni che “à tour de rôle” hanno colpito, colpiscono, e purtroppo, colpiranno tutti, se non sono prese disposizioni adeguate. Tenedo conto che, sempre purtroppo, l’umanità non reagisce se non quando è direttamente colpita.
Da queste colonne chiediamo ai DIRIGENTI dei paesi di Alta Civiltà quali sono ITALIA e TUNISIA, ed in particolare a personalità il cui umanesimo fa spicco in questa nostra triste e travagliata epoca: ai PRESIDENTI HABIB BURGHIBA e GIUSEPPE SARAGAT, ai Ministri MORO e MOHAMED MASMOUDI di prendere l’iniziativa di intervenire e promuovere, anche in occasione del 25° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite, un’azione per l’adozione di una legislazione internazionale che, automaticamente tuteli qualsiasi cittadino (a qualsiasi nazionalità esso appartenga ed in qualsiasi paese esso possa trovarsi) da provvedimenti che improvvisamente ed ingiustamente, possono trasformarlo in PROFUGO, parola che spesso equivale a RELITTO.
Vorremmo che la Storia scrivesse nel suo libro d’oro : “La spirale del profugo è stata spezzata dalla Tunisia e dall’Italia”.
E. Finzi
(da Il Corriere di Tunisi n° 29, agosto 1970)
Ras Jdir, Tunisia – Immigrati provenienti dalla Libia
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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