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Collettività
Nell’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, desidero rivolgere a tutti gli Italiani che vivono ed operano in Tunisia, i miei più cordiali e sentiti auguri. L’anno che volge al termine ha coinciso con il mio primo anno di servizio in questo Paese accogliente ed amico. Il normale bilancio di fine anno assume dunque per me, anche in tale veste, un duplice significato. Il 2010 è stato per la comunità internazionale un anno non privo di preoccupazioni. L’area europea, in particolare la cosiddetta “eurozona” ha continuato a subire le tensioni innescate dalla crisi finanziaria del 2008. Alcuni Stati Membri dell’Unione Europea ne hanno sofferto più di altri. L’Europa, nella sua globalità, ha registrato qui e là sensibili contrazioni del volume di scambi con l’estero. Di ciò ne ha risentito anche la riva sud del Mediterraneo, tradizionale area di partenariato economico-commerciale con l’Unione Europea. Italia e Tunisia, nei loro rapporti complessivi, hanno confermato – pur nelle difficoltà sopra accennate – la solidità delle relazioni bilaterali nel loro complesso. Gli ottimi rapporti di vicinato – non solo geografico – tra le rispettive popolazioni, mantengono una qualità particolarmente elevata. Ne sono corollario l’eccezionale livello del dialogo politico e l’importanza consolidata delle relazioni economiche, culturali e scientifiche e consolari. La frequenza di contatti a livello governativo ha trovato autorevole conferma nel corso del 2010: dalla visita a Tunisi del Presidente della Camera dei Deputati Fini a quelle dei Ministri Frattini, Scajola, Ronchi, Sacconi e Brunetta oltre che dei Sottosegretari Craxi, Pizza e Saglia. L’anno che volge al termine ha visto - come di consueto - nell’assiduità e nel calore dei contatti bilaterali ai più alti livelli una delle chiavi di volta del successo poi registrato nelle varie iniziative di collaborazione e partenariato. Il significato strategico delle nostre relazioni bilaterali è stato quindi ribadito ancora una volta, come pure la determinazione a cogliere, da entrambe le parti, le potenzialità che la collaborazione a tutto campo offre. Sono state peraltro significative anche le visite di esponenti del Governo tunisino in Italia, tra le quali spicca quella del Ministro della Difesa Grira, che ha presieduto a Roma con il suo omologo La Russa la XII Commissione Militare Mista. Il sistema economico italiano continua a guardare alla Tunisia con attenzione e spirito di iniziativa. Il clima favorevole agli investimenti che questo Paese garantisce da tempo continua a renderlo polo di attrazione per numerose imprese italiane, in particolare quelle orientate all’esportazione. La collaborazione culturale, grazie anche all’incisivo ruolo esercitato dal nostro Istituto Italiano di Cultura, rimane improntata a livelli ottimali. Anche la diffusione della nostra lingua si è consolidata quest’anno, come dimostrano le statistiche riguardanti la domanda proveniente dai giovani tunisini e soddisfatta sia dall’offerta formativa del sistema educativo locale, sia attraverso i corsi di lingua assicurati dall’Istituto e dalla Dante Alighieri. Una menzione a parte voglio dedicare ai ragazzi che frequentano l’Istituto Scolastico Italiano “G.B. Hodierna”, scuola che mi ha visto presente in numerose occasioni e che va considerata come una delle articolazioni della nostra collettività cui guardare con perdurante attenzione e cura. L’impegno della dirigenza e la dedizione del corpo insegnante hanno costituito un importante requisito in vista di una sempre maggiore qualità dell’offerta formativa. Parto volutamente dai ragazzi per introdurre un più ampio riferimento alla nostra collettività residente, alla quale ho dedicato una cura tutta particolare nel corso dell’anno partecipando a tutte le attività sociali ad essa inerenti. Ho voluto infatti seguire da vicino tanto la vita quanto le problematiche riguardanti i diversi organismi che ne rappresentano il riferimento, sia storico sia nell’attuale quotidianità. Dopo numerosi contatti bilaterali ho voluto riunire attorno ad un tavolo, nelle scorse settimane, i principali esponenti delle varie associazioni, con l’intento di creare un foro di consultazione, periodica ed informale, la cui utilità sarà direttamente proporzionale agli interessi generali che verranno portati alla nostra attenzione. A mio avviso, il nostro associazionismo si trova attualmente in una fase di transizione, in parallelo con quanto avviene per la nostra collettività nel suo insieme. Nei prossimi anni ritengo che si assisterà alla trasformazione –del resto già in atto- del nucleo storicamente qui residente da generazioni in una rinnovata comunità, frutto per lo più di presenze legate ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione e per ora concentrate in formule di pendolarismo tra Italia e Tunisi. Esse saranno col tempo inevitabilmente destinate a creare nuclei più duraturi, peraltro non necessariamente concentrati nella Grande Tunisi. * * * * In occasione degli auguri dello scorso anno, che coincidevano con l’inizio del mio mandato, mi ero impegnato ad avvicinare sempre più l’Ambasciata - nelle sue distinte articolazioni - alle esigenze della business community, della nostra collettività così come dell’utenza tunisina. Da parte mia e di tutto il personale è stato profuso ogni sforzo in questa direzione.La sezione economico-commerciale, in stretta collaborazione con il locale ufficio ICE, ha svolto una costante e proficua attività di assistenza a centinaia di imprese italiane fornendo un sostegno ed erogando servizi sia di carattere generale (informazioni sull’inquadramento del Paese) sia rispondendo a richieste più specifiche e complesse. Lo si è fatto nelle formule istituzionali di assistenza, ma anche ricorrendo ad agili ed informali riscontri informatici diretti, che hanno spesso permesso di soddisfare le richieste nel giro di poche ore. Più di 2.000 i visti affari concessi, con procedure che hanno consentito un agile riscontro alle esigenze degli interessati. Tra i contributi di rilievo – che si aggiungono ai rapporti aggiornati e reperibili sul sito web dell’Ambasciata - segnalo il documento informativo sulle “Politiche di sviluppo regionale e prospettive per gli investimenti italiani in Tunisi”, utile ad orientare gli imprenditori interessati ad investire in questo Paese. Dopo un 2009 ricco di appalti pubblici vinti da aziende italiane per oltre 180 milioni di euro, il 2010 si è rivelato ancora più proficuo ed ha visto il Sistema Italia aggiudicarsi circa 350 milioni di euro. La solidità della nostra presenza economico-commerciale in questo Paese è essenziale non solo in termini di creazione di ricchezza e benessere ma anche in ragione di una crescente profondità di legami tra le due popolazioni. In tale nostra azione istituzionale continuo a confidare in un effettivo e concreto rilancio della Camera di Commercio Italo-Tunisina, organismo che ho finora seguito con attenzione e che continuerà a vedermi in futuro come interlocutore costante, nel quadro delle prerogative a me assegnate. Anche in materia di rilascio dei visti è stato profuso un notevole sforzo. Avevo registrato sin dal mio arrivo, la diffusa esigenza da parte dell’utenza, compresi ovviamente gli operatori economici, di poter contare sempre più su un servizio improntato a tempestività, efficienza ed organizzazione onde evitare criticità. Nella conseguente opera di riorganizzazione è stata essenziale l’azione che ho voluto affidare al mio stesso funzionario vicario, il Primo Consigliere De Riu. I risultati sono stati evidenti: se, nel marzo scorso, un utente che si rivolgeva al “Call Centre” per chiedere un appuntamento per un visto “turismo” doveva attendere mediamente 45 giorni, alla data odierna non è necessario attendere oltre le 48/72 ore. Quanto alla tipologia “affari”, mentre sino al marzo scorso, per la fissazione dell’appuntamento, occorreva un’attesa di 15-20 giorni, alla data odierna occorrono non più di 48 ore. Nel frattempo, per venire incontro ad un’altra esigenza che mi era stata esposta dalla comunità imprenditoriale italiana e tunisina sin dai primi giorni successivi al mio arrivo a Tunisi, ho impartito precise istruzioni al fine di elevare sensibilmente il numero di visti di lunga durata in favore di richiedenti che, per la posizione socio-economica occupata e per aver ottenuto già in precedenza dei visti, forniscono ampie garanzie di affidabilità. Questi risultati ci incoraggiano a proseguire in tale direzione. Non posso, infine, concludere il mio intervento senza citare gli altri servizi consolari che l’Ambasciata eroga in favore della collettività italiana in Tunisia. Si tratta di una materia alla quale ho dedicato e continuo a dedicare elevata attenzione, con l’ambizione di trasformare l’Ambasciata d’Italia in una struttura aperta dove, compatibilmente con le ragioni di sicurezza e di ordinato svolgimento del lavoro, sia possibile per ogni connazionale accedere facilmente, in funzione dei bisogni amministrativi da soddisfare, secondo principi di eguaglianza, imparzialità, efficienza e trasparenza. All’attività istituzionale di assistenza alla collettività italiana residente portata avanti quotidianamente dall’Ambasciata si affiancano quei servizi di assistenza erogati con l’ausilio di due enti qui operanti: la SIA ed il CODIST, quest’ultimo volto principalmente alla tutela legale delle donne italiane confrontate a cause di divorzio e conseguente affidamento dei minori. Anche queste associazioni saranno chiamate, a mio avviso, a seguire l’evoluzione quantitativa e qualitativa della nostra presenza in questo Paese. Potranno contare sul nostro sostegno precisamente lungo tale percorso. Né vanno tralasciati i servizi e l’assistenza forniti a tutti i nostri connazionali (450.000 circa) che ogni anno decidono di trascorrere le proprie vacanze sul territorio tunisino. Per l’immediato futuro mi riprometto di rendere ancora più agile e funzionale il ricorso all’informatica, anche per il tramite del sito web dell’Ambasciata. Abbiamo ampi margini di miglioramento per rendere quest’ultimo strumento sempre più vicino ai bisogni dell’utenza. Mi impegno personalmente a registrarne i progressi e a verificare con controlli periodici la soddisfazione dei cittadini italiani e tunisini che ne faranno ricorso. E’ con questo spirito e con questi propositi che rinnovo i miei più sentiti auguri, auspicando che tutti i cittadini italiani in Tunisia continuino ad accrescere il grande patrimonio di amicizia e fratellanza con il popolo Tunisino che ci accoglie, contribuendo, nel naturale rispetto delle Sue tradizioni ed Istituzioni, a rafforzare sempre più i già stretti legami che uniscono i nostri due Paesi.
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