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Collettività
704 - RADUNO DEGLI ITALIANI DI TUNISIA [2] |
Alla ricerca del tempo... (mai) perduto...
Senza alcuna intenzione di scomodare l’amato Proust, i partecipanti al raduno della scorso 30 maggio a Hammamet Yasmine sono stati veramente legati da un filo che li accomunava tutti: “la ricerca”, non triste e nostalgica ma felice e appagante, delle radici che per tutti loro rappresenta ancora oggi più che mai, il loro percorso di vita; ovvero, la formazione, le lotte, la riuscita, l’affermazione, seguite ai difficili anni dell’infanzia e della giovinezza. |
Nei locali dell’Hotel Mechmoum, i quaranta e più partecipanti hanno magnificamente affollato lo“spazio” che si sono “loro sponte” creato, col solo scopo di organizzare il raduno annuale di questa splendida comunità.
Essi, in Francia come in Italia e in altre parti del mondo, hanno saputo dare prova di una vera convivenza con differenti etnie e diverse religioni, inserendosi peraltro e raggiungendo il più delle volte l’affermazione nei campi della loro attività o professione, quando non le vette della loro nuova stratificazione sociale.
“La Tunisia nel cuore”. Ecco lo spirito che ha mosso e animato nel corso dell’intera serata tutti i convenuti.
Anche nomi di spicco tra i facenti parte del comitato organizzatore e tra i presenti: Rosaire Distefano, scrittore e musicista francese il quale ha impareggiabilmente animato la serata; Marinette Pendola,scrittrice italo-tunisina di fama, anche se assente all’ultimo istante per impegni d’esami all’Università di Bologna; Valeria Rey, mediatrice culturale dai notevoli trascorsi giornalistici, e poi ancora, celebri medici, ingegneri, commercianti e altre figure del mondo professionale e lavorativo.
Insomma, uno spaccato sociale di altissimo livello, caratterizzato da un comune denominatore: le radici e i natali tunisini.
Presenti come ospiti sono stati la professoressa Rawda Razgallat, insigne e notissima docente d’italiano all’Università Manouba di Tunisi, nonché critica letteraria di chiara fama e, a titolo personale, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico presso l’Ambasciata d’Italia a Tunisi, prof. Tullio Sammito.
Se la cucina e la buona tavola sono sinonimo di usi, costumi e civiltà, nella serata si è celebrata la Civiltà tunisina: chorba, méchouia, tajine, briks, fricassés, couscous, mermez, ed ogni altra specialità dell’arte culinaria, hanno innescato nei presenti gli stessi processi che la celebre ”madeleine” di proustiana memoria innescava nell’autore stesso della Recherche.
E ancora, da metà cena in poi, la celebre ballerina internazionale tunisina Jihene, ha allietato i presenti con le conturbanti volute dei suoi fianchi e del suo corpo, nei perfetti tempi della musica tunisina più tipica e tradizionale.
Insomma, un trionfo di distensione, allegria e celebrazione, culminate nella nostalgica ed emozionante voce, riecheggiata nella sala, di Nino l’Italien, poeta, cantante, musicista tunisino, oltre che organizzatore della serata, nato e vissuto fino all’età di dodici anni, prima di riparare in Italia,nella sua casa di Rue Des Glaciers, a pochi metri di Porte de France.
La memoria proustiana ha i suoi flussi e riflussi e attraverso essi il tempo ritorna e viene ritrovato.
Che dire, allora... All’anno prossimo per un‘altra felice immersione nella memoria e nel tempo (mai) perduto...
Tullio Sammito
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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