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Collettività
704 - RADUNO DEGLI ITALIANI DI TUNISIA [1] |
Il raduno degli italiani della Tunisia: un incontro internettiano
Non ero mai andata ad Hammamet prima di quella domenica di fine maggio, chiamata a quella terra dal bisogno profondo di ricercare la mia storia, le mie origini |
Eppur dopo aver pubblicato su un giornale on line un articolo sugli italiani di Tunisia mi ritrovavo, a distanza di tre anni da quella pubblicazione, sul punto di incontrare alcuni di loro, con la gioia di poter scorgere sui loro volti qualcosa di familiare, che mi evocasse l’immagine di un padre scomparso da troppi anni.
Nella hall dell’albergo, appena oltrepassata la porta di vetro dalla quale si poteva ammirare un immenso salone adornato di piante di un verde brillante, ne incontro uno. Non ho dubbi. Gli vado incontro: “Sono Valeria” – gli dico come se fosse scontato – e lui mi abbraccia e mi accoglie da vecchio amico. Pino, Pino l’italien, quel Pino che avevo conosciuto via internet dopo la pubblicazione del mio articolo e con il quale ci eravamo scritti via mail.
“Non credevo che venissi, noi siamo arrivati ieri sera, ma Angela me l’aveva detto, ‘Valeria viene’”.
Le avevo scritto su facebook – faccia di buco, avrebbe detto di lì a poco Rosaire le sicilien – due giorni prima dell’appuntamento confermandole il mio arrivo la domenica. Ci eravamo incontrate in quel magnifico mondo internettiano, entrambe spinte dal desiderio di incontrare la colonia italiana, quella che i nostri genitori, i nonni e per alcuni di noi, anche gli avi, avevano contribuito a costruire con grandi sacrifici.
Nel giro di qualche minuto stringo decine di mani. Non ricordo nemmeno un nome ma le facce, quei visi, quel modo di parlare tra italiano, francese, siciliano e arabo mi fanno sentire a casa.
Quel viaggio, infatti, non sarebbe stato un’interruzione della mia vita da italienne, ma la scoperta di un’altra casa che da sempre vive dentro di me attraverso i racconti di famiglia e le ricerche di studio. Una casa di cui vorrei conoscere ogni angolo.
E’ la mia storia continuo a ripetermi per non essere sopraffatta dalle emozioni. La sera c’è la cena di gala per il raduno che Pino, Pino l’Italien ha organizzato. Mi racconta che l’ha organizzata nei minimi dettagli per ben quattro mesi. Mi parla della sua Tunisia. Lui l’ha vissuta da bambino, è andato via a dodici anni, perché figlio di seconda generazione. Che fortuna, penso. L’ha potuta vivere al contrario di me che l’ho vissuta attraverso libri, fotografie e qualche racconto.
L’appuntamento è nella hall alle sette e mezzo, sapendo che di lì a poco sapori, colori, odori ci avrebbero proiettati nel viaggio della memoria.
Valeria Rey
Rosaire Di stefano suona il marranzano accanto alla sorridente Valeria Rey
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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