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 695 - Viaggi

 

GABES E MATMATA

 

A cura di Grazia Fontana

 

Gabes

Incontriamo Gabes a metà strada tra Sfax e Djerba a poco più di 400 chilometri da Tunisi, lungo un’ampia baia bassa e sabbiosa. La si può raggiungere in macchina, percorrendo l’autostrada fino a Sfax e poi la statale, o in aereo su Sfax o Gerba e il resto in auto lungo la strada P1 che corre lungo la costa fino ad arrivare a destinazione.

Cenni storici

Fu fondata dai navigatori fenici e rimase sotto il dominio dei Cartaginesi fino all'epilogo della seconda guerra Punica. Quando passò sotto l'egemonia dell'impero romano, si sviluppò velocemente grazie alla presenza di numerose sorgenti che rendevano fertili i terreni costieri e irroravano l’oasi nella quale Gabes sorgeva. Sotto l'invasione araba divenne tappa delle grandi carovane di cammelli che attraversavano il Sahara trasportando oro, schiavi e altri generi di commercio. Gli antichi testi descrivono la città con parole di ammirazione per la moschea, i bei monumenti, i suk e le mura che la circondavano, ma il periodo che va dal V all XI secolo contraddistinto da disordini che minarono lorganizzazione e il tessuto sociale della città. La stabilità vissuta tra lXI e il XVII secolo la portò ad una timida ripresa segnata architettonicamente dalla costruzione e dal restauro di numerosi monumenti. Nel 1881 Gabes passò a far parte dei territori francesi che ne fecero una delle più grandi guarnigioni militari della Tunisia, grazie sempre alla sua importante posizione strategica tra il Sahara e il mare.

Cosa visitare

Hush Kharayif: si tratta di uno spazio culturale situato nel nucleo storico Menzel el Qadim. E’ stato ricostruito nel secolo scorso sullo stile delle abitazioni oasite semirurali.

Suq di Jara: il punto nevralgico della città dove si concentrano le principali attività commerciali. Costituito da una cinta rettangolare circondata da una galleria di archi a tutto sesto, oggi il suk specializzato nella vendita di henn, spezie rare e oggetti tradizionali costruiti con foglie di palma.

Madrasa Sidi Bulbaba: si trova alluscita della città in direzione di Matmata sulla spianata di un colle che sovrasta il cimitero. Costruita fra il 1103 e il 1692 si trova a lato del mausoleo del compagno del profeta Abu Lubaba al Ansari. Nella Madrasa (scuola islamica) si possono vedere gli spazi adibiti agli studenti durante l’insegnamento e i loro alloggiamenti. Non lontano si erge una moschea di recente costruzione.

In una zona sulla costa chiamata Ghannouche iniziano i palmeti, vi consigliamo quindi di farvi una passeggiata di un’oretta verso linterno, seguendo la scorciatoia, o un giro in bicicletta sempre costeggiando il letto asciutto del fiume. L'oasi principale lunga circa sei chilometri e larga fino a due e contiene circa 300.000 palme. A novembre-dicembre la zona di Gabes assume un fascino particolare: la stagione dei melograni che si piegano sotto il peso dei frutti rosso rubino.

L'oasi costiera attira gli appassionati di birdwatching che qui hanno la possibilità di osservare una concentrazione di 400.000 uccelli migratori di tantissime specie.

Gabes nota per la qualità del suo henn, prodotto macinando foglie secche di un piccolo albero sempreverde, che produce un colore rosso molto scuro che le donne berbere usano per decorarsi mani e piedi oltre che per tingersi i capelli.

Matmata

A 45 km a sud ovest di Gabes non potete perdervi la visita a Matmata. La parte nuova non presenta nulla dinteressante, ma gli insediamenti montani sono veramente particolari. Questi dipendevano più da fattori legati alleconomia che da necessità di carattere difensivo. Infatti in questa regione, dal clima secco, la popolazione ha cercato di radicarsi negli impervi territori coltivati. A tale scopo, circa due secoli fa, si insediata su questo massiccio argillo-fangoso organizzando strutture abitative scavate nel terreno che prendono le sembianze di grandi pozzi larghi fino 8 m. di diametro e 10 di profondità. Al cortile centrale, sul quale si affacciano tutte le camere si accede attraverso un corridoio sotterraneo. Le stanze sono imbiancate a calce, mentre i pavimenti sono ricoperti di gesso. Alcune sono abbellite da scaffali di rami di ulivo e steli di palma rivestiti di argilla e gesso. Sono fresche destate e tiepide d’inverno, ma purtroppo sono soggette a frane nei periodi di pioggia, per questo sono rinforzate con muretti in pietra. Al secondo piano ci sono i granai provvisti di un’apertura sulla sommità che permette di versarvi dentro grano, olive e altri prodotti coltivati. Ultimamente alcune di queste abitazioni sono state trasformate in alberghi, mentre accanto ad esse altre strutture moderne sono state costruite per accogliere i turisti togliendo, in parte, la bellezza di un paesaggio che fino a pochi anni fa si presentava ancora molto selvaggio. Ancora una volta ci augureremmo, in Tunisia, una maggiore attenzione nel integrare quella che lindustria turistica, che porta innegabili benefici economici, con l’ambiente e la cultura di questo paese.

 

Golfo di Gabes

  

     Gabes                     Matmata

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