NOSTRI PROBLEMI
Anno nuovo vita nuova. Con il 2010 entriamo nel 55° anno di vita del “CORRIERE di TUNISI”, nato con l’indipendenza del paese (successore putativo di quel lontano CORRIERE di TUNISI e di Cartagine nato nel 1838).
Iniziamo anche il quinto anno di vita nella veste rivista a colori (euromediterraneo) alla quale e con 1a quale cerchereremo di dare sempre maggiore presenza quotidiana, aggiornando e potenziando il nostro sito internet www.ilcorriereditunisi.it.
Inizia pure l’87° anno di vita del vostro direttore, il quale con stupore e riconoscenza continua a ragionare come un “giovane turco” in lotta continua contro tutte le strutture (realmente o apparentemente) deliquescenti; ma anche con inguaribile ottimismo la nostra continua azione per i sempre migliori rapporti tra Italia e Tunisia, e per superare nel modo più idoneo i problemi degli italiani qui residenti ed operanti e per i tunisini residenti ed operanti in Italia.
Nel maggio del 1943 uscì l’ultimo numero dell’UNIONE, precedendo di pochi giorni la resa delle ultime armate dell’asse italo- tedesco presenti in Tunisia. Da quel giorno fino al 1956, gli italiani di Tunisia (erano quasi il 10% della popolazione della reggenza) non ebbero il diritto né la possibilità di disporre o leggere un organo di stampa in lingua italiana, solo nel 1948, timidamente, furono importate da Parigi poche copie della Domenica del Corriere che andarono a ruba.
Ora tutti sanno che una collettività come la nostra che aveva trovato nel paese rifugio ed accoglienza sin dai primi dell’800 ed aveva una tradizione di centinaia di testate pubblicate fino al 10 giugno 1940, senza di fatto impossibilità di esprimersi nella propria lingua, era muta se non cieca. Dal 1943 al 1956 furono anni bui.
Il CORRIERE DI TUNISI nacque con la ritrovata indipendenza della Tunisia, ne seguì e ne segue con passione le vicende, cercando sempre di agire a fin di bene sia per la Tunisia che per l’Italia, per gli italiani ed i tunisini, centinaia di pagine lo testimoniano ed auguriamo continueranno a farlo.
Come previsto si è svolta l’assemblea generale della SIA, sono stati eletti o rieletti dieci consiglieri, riportando il consiglio alla sua pienezza, è stata rieletta all’unanimità presidente per l’esercizio 2009/2010 Anna Querci, compito non facile quello dell’assistenza, siamo certi che si farà, come sempre il massimo. Dopo tre anni di vita che vogliamo continuare a definire “chiaro - oscura” come i colori di Rembrandt, si é dimesso il segretario generale della Camera Tuniso - Italiana di Commercio.
Il 2010 vede anche il mandato triennale del consiglio di amministrazione arrivare a scadenza, l’assemblea generale che dovrebbe svolgersi il più presto possibile, sarà elettiva.
La società sportiva Aurora ha eletto per il biennio 2009/2011, Franco Lo Iudice, tesoriere Maraffini.
Il Circolo Italiano, per altro lo diciamo volentieri, egregiamente presieduto da Franco Nigro, Salvatore Lombardi e dall’attuale consiglio, dovrà procedere alla sua assemblea elettiva nel 2010.
Per concludere auguriamo di cuore che in Italia riprenda il dialogo sereno e costruttivo tra tutti i responsabili per il bene del paese. Di vedere la conclusione delle “mille proroghe” che hanno impedito la rielezione del COMITES/TUNISI ed il rientro nelle strutture del CGIE da cui siamo stati cancellati nel 2003. Si potrà così riprendere lo studio attento della situazione dei pochi beni residui della collettività (alquanto fatiscienti) e la ricerca di una soluzione degna e decorosa della presenza italiana in questo paese.
Al Presidente Ben Ali, alla signora Leila, al governo, agli amministratori, al popolo tunisino, a tutti i suoi abitanti residenti ed operanti, rinnoviamo gli auguri per un 2010 sereno e fecondo.
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