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Cultura
688 - EROS E AGAPE IN UN SMS |

note di cultura mediterranea
a cura di Franca Giusti
« è sul margine di una pagina d’altri che ci si annota »
[Delfino Maria Rosso in www.gliannidicarta.it ]
EROS E AGAPE IN UN SMS
La magia dell’attesa, i suoi occhi per sempre nei tuoi. Lunghi pomeriggi sotto un pergolato con i genitori accarezzando il cane. |
Per i surfisti di internet vale ancora tutto ciò? Non più segreti in pergamene raggomitolate in bottiglie spiaggiate dal mare né ritratti appesi sopra i caminetti ardenti ma foto natanti su google e brevi spot sugli schermi dei telefonini.
Eros e Agape. L’Amore è l’inizio di tutto, A è la prima lettera dell’alfabeto, di chi Ama. Attraverso Eros si materializza la sublimità di un sentimento e nasce la stirpe dei mortali.
Il mito di Eros è forse tra i più noti, tramandato in diverse edizioni, ora adattato ora interpretato. Esiodo, parla di Eros come una delle tre divinità primordiali insieme al Caos e Gaia (la terra) mentre le "Rapsodie" orfiche fanno risalire a Eros tutti gli altri dèi, cosicché persino Zeus e Dioniso sarebbero sue metamorfosi; Aristofane dice che Eros è il dio più antico, colui che origina la stirpe degli dèi e il solo che possa realizzare la riunione delle due metà (maschile e femminile, ma anche dèi e uomini, cielo e terra) separate da Zeus. Poi ancora Socrate, l'aspirazione degli uomini verso il bello e il bene in una "possessione perpetua" inseparabile e dipendente da Afrodite. Il significato attribuito oggi è assai diverso. Tutta colpa di una maiuscola diventata minuscola. Non più Eros bensì eros. Sul versante gnostico, Eros rimane il tramite che ricongiunge gli opposti e mescola gli elementi primordiali, illuminando uomini e umanizzando divinità con la sua bellezza. Al tempo stesso, generando la figlia Voluttà dà origine al ciclo doloroso dell'esistenza mortale. In genere Eros è rappresentato come un fanciullo molto bello con le ali alle spalle ed una faretra per scagliare amore e passione come oggi ancora gli adolescenti fanno, lanciandosi bigliettini sotto i banchi di scuola e gli adulti ritentano chattando su internet. In suo onore si celebravano persino le Erotidie che si tenevano ogni cinque anni. Non si deve sottovalutare un ultimo passaggio delle metamorfosi, da Eros ad eros e poi, in tarda età si parla di amore per Psiche. Potremmo dunque supporre un ritorno ad Agape. Frecce intrise d’amore, messaggi segreti e lettere per dichiararsi. Ben note quelle di Cyrano De Bergerac. la prima lettera dell’antichità si trova nel libro VI dell’Iliade. Omero racconta che la moglie di Proito, Anteia, desiderava unirsi in clandestino amore con il giovane Bellerofonte, al quale gli dei avevano donato forza virile e bellezza, ma Bellerofonte non si lasciò sedurre. Proito, preso d’ira, non potendo uccidere il giovane suo ospite in quanto persona sacra, lo manda dal suocero, re della Licia, con tavolette ripiegate con cura su cui era scritto che Bellerofonte doveva essere ucciso; il mittente dava dettagliate istruzioni al suocero. La prima lettera dell’antichità ha dunque il carattere dell’assoluta riservatezza ed il messaggio che contiene è di estrema gravità. Fu Atossa, regina e moglie di Dario, durante il regno di quest’ultimo ad organizzare la posta, quindi da allora la trasmissione di messaggi via lettera ebbe diffusione più capillare. A Roma invece, soprattutto nell’epoca ciceroniana, si scrissero lettere private in maggior numero e di argomento anche leggero. “Una lettera infatti non arrossisce (epistulae enim non erubescit)” così scrive Cicerone. Ed ha ragione, una lettera può far arrossire e può lasciar trasparire l’ardore con cui è scritta ma non arrossisce ed innesca un meccanismo di risposta e andirivieni di bigliettini che han dato origine ad un vero e proprio stile letterario, lo stile epistolare. “quando scrivo a voi o leggo lettere vostre sono travolto dalla commozione, al punto da non farcela più… Terenzia mia, moglie carissima e fedelissima, e figliola mia amatissima, e Cicerone ultima mia speranza, addio a tutti.” Dramma e Agape si leggono in Cicerone. Uno degli esempi più notevoli di prosa barocca francese è costituito dalle lettere del già citato Cyrano de Bergerac:
Signora mia,
Non mi lamento solo del male che i vostri begli occhi hanno avuto la bontà di farmi; mi lamento ancor più della crudele sofferenza che provo a non vederli. Avete lasciato nel mio cuore, quando me ne sono andato, un'idea arrogante che, col pretesto d'esser nata da voi, si vanta d'aver potere di vita o di morte su di me.” (1654).
Nella recente enciclica DEUS AMOR EST, papa Benedetto XVI affronta un tema delicatissimo, mai affrontato in passato né sviluppato in maniera così ampia: l'amore. L’enciclica risulta divisa in due parti, una che svolge il tema dell’amore, l’altra quello della carità cristiana, soffermandosi sulla distinzione di eros e agape, i termini greci che indicano le due diverse accezioni e concezioni dell’amore, che non possono essere disgiunte, benché diverse tra loro e con diversi fini. L’eros greco, l’amore sensuale rientra nella sfera umana, in quanto è una delle forme più belle dei rapporti fra gli uomini, ma ha bisogno di essere elevato e deve andare oltre i meri aspetti sessuali per non rischiare di trasformare il sentimento in merce. Infatti “L’eros, degradato a puro ’sesso’ diventa merce, una semplice ‘cosa’ che si può comprare e vendere, anzi, l’uomo stesso diventa merce“. Da Omero agli sms, innamoramento e amore. Quello che non cambia è il battito del cuore ed il fascino dell’intesa. Ci si conosce o impara a conoscersi attraverso il fitto scambio di corrispondenza e di emozioni, ci si invaghisce del corteggiamento. Il ritratto, la fotografia servono a crederci un po’ di più, a rendere tangibile quello che il cuore spera e la carne trema. Intasata è l’aria di lettere che dal fronte/server sfrecciano intrise di promesse verso un altro server. Cambiano gli strumenti ma l’amore no, litterae, litterarum, in italiano si declina e mail.

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