Nuova Serie | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
|
Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
|
Utilità | :: :: :: :: :: :: ::
|
|
|
Collettività
677 - ITALIANI DI TUNISI FAMOSI A ROMA |
Si tratta di Plinio e Laura Fernando scoperti ad una mostra organizzata a Roma alla galleria Fitel in Via dei Serpenti, il 20 Dicembre 2008. |
Plinio e Laura sono i figli del Dott. Plinio Fernando, medico e Ilda Soria, antiche famiglie di Tunisi. Sono nati a Tunisi e i genitori lasciano la Tunisia nel 1952 per stabilirsi a Roma: Plinio a cinque anni e Laura appena due. Plinio si è diplomato in elettromeccanica e ha proseguito gli studi all’Accademia di recitazione Stanislavskij al Teatro Anfitrione dove va in scena con due commedie dalle tinte macabre. Il regista Luciano Salce lo nota e lo presenta a Paolo Villaggio che gli fa interpretare ben otto film, dal 1975 al 1993, il personnagio grottesco di Mariangela, la figlia bruta e imbranata di Ugo Fantozzi, cui seguono altri tre film con Cochi e Renato, Andreasi e un giovanissimo Teo Teocoli. Questo del cinema è per Plinio un periodo che ricorda con piacere per l’atmosfera amichevole che si era creata attorno a lui. Poi dice addio a questo mondo del cinema e sceglie una forma d’arte diversa che lo appaga e lo valorizza certamente di piú: la scultura. Per accedere a quest’arte, senza dubbio ben difficile, studia con tenacia da dieci anni perché, dice Plinio, ci vuole una base per ogni attività che si intraprende. I suoi maestri, in questo campo, sono prima Roberto Cussino, Luigi Diotallevi e ora Marina Gozzillo. Lo appassiona il periodo del Medioevo e per questo crea sculture che rappresentano teste di guerrieri, scene di combattimento e bellissimi cavalli, animale che lo affascina. In questo mostra ne scolpisce uno cavallo smaltato d’oro. Di recente ha scolpito in oro zecchino una copia della Sinagoga di Roma che ha offerto al museo del Tempio Maggiore sul Lungotevere ma ora che è passato all’arte della scultura si puó dire che Plinio è davvero geniale e che non mancherá di riservarci tante sorprese. Invece la sorella Laura, diplomata a Liceo Artistico e laureata in architettura, dopo una lunga esperienza presso gli studi professionali di architetti e, in proprio, con progetti di abitazione, negozi, design e partecipazione alla stesura di “Arredi e Magia”della Fabbri Editore, ha scritto articoli pubblicando progetti e curando le pagine e le idee da copiare e cosi arriva alla grande meta dei gioielli. Ma sono gioielli eccezionali, creati con materiali poveri o presi in prestito alla natura che ha scoperto durante i suoi numerosi viaggi in siti lontani come il Giappone e paesi asiatici oppure il ritorno alla “sua” amatissima Tunisia spingendosi nel deserto o lungo le rive del mare. Lì il suo occhio attento, scopre i sassi colorati, le conchiglie irridescenti, i legni pregiati che diventeranno il segno caratteristico della sua arte. Laura ha anche seguito il corso di ceramica Raku e poi quello della fusione del vetro tenuto da Elisabetta Gabrielli. Da qui è nato l’interesse per il magico mondo del vetro partendo da pezzi trovati sulla spiaggia che l’hanno spinta a nuove sperimentazioni. I “Vetri del mare” sono stati fusi con il vetri piu pregiati da colori diversi oppure con le classiche “murrine”veneziane, ma anche con sabbia e sassolini. Tutto un mondo creato con vetri, pietre, ceramiche incastonate da metalli come l’argento, il rame e l’ottone e così nasce un gioiello che sorge dalla fantasia e che da risalto e personalità a chi lo indossa. Ecco una mostra avvincente alla quale hanno partecipato altri due artisti: la pittrice Efisia Bardinella che ha esposto case dallo stile orientale che ricordano quelle tipiche di San’a capitale dello Yemen, mentre Claudio De Angelis incuriosisce con un’esposizione di oggetti e animali strani forse.. di origine mesopotamica ? solo lui lo sa. Infine ‘dulcis in fundo”dopo un ricco brindisi augurale, un bel concertino di giovanissimi chitarristi che hanno suonato musiche classiche spagnole: Joplin, Torroba, Sanz, Villa-Lobos e in bis il grande De Falla. Una mostra che ha avuto tutte le delizie: degli occhi, dell’orecchio e del.. palato.
Maria Bianca Pinco
|
|
Il giornale | :: :: :: :: ::
|
Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
|
Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
|
|