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Collettività
676 - MESSAGGIO AUGURALE DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA |
Caro Direttore,
per il secondo anno ho il privilegio di poter utilizzare le colonne del Suo bel giornale per rivolgere un caloroso augurio per le Festività di fine d’anno e per un sereno Anno 2009 a tutti i connazionali che qui vivono. |
Il 2008 e’ stato un anno difficile in tutto il mondo. L’aumento dei prezzi del petrolio e dei prodotti agricoli di base ha creato dappertutto tensioni inflazionistiche che hanno toccato anche questo Paese, ma lo scenario e’ radicalmente cambiato con l’esplosione di una crisi finanziaria che per le sue dimensioni trova precedenti solo nella grande crisi del 1929. Tutti i Paesi sviluppati sono da qualche mese in recessione e le previsioni per il 2009 concordano sul prolungamento della fase recessiva per l’intero 2009. Possiamo comunque essere fiduciosi che i Governi, facendo tesoro delle esperienze del passato, siano in grado di adottare misure di intervento capaci di evitare che la recessione si traformi in una nuova Grande Depressione. Tra i Paesi emergenti, la Tunisia ha mostrato di sapere resistere bene alle pressioni inflazionistiche dei mesi scorsi e sembra ora in grado di contenere l’impatto della recessione mondiale sullo sviluppo economico del Paese per il 2009. Molti sono i segnali che ci inducono a ben sperare per quanto riguarda il processo di crescita economica di questo Paese e l’ulteriore sviluppo delle relazioni industriali e commerciali tra l’Italia e la Tunisia. Nel corso dell’anno le imprese italiane qui stabilmente operanti sono aumentate da 653 a 680, secondo i dati ufficiali di fonte tunisina: forse sono ancor più numerose. E per tutto l’anno e’ continuato ininterrotto il flusso di imprenditori italiani piccoli, medi e grandi che sono venuti ad esplorare le opportunità di investimento in questo Paese, con l’idea spesso di trasferire qui attività produttive attualmente localizzate in altri Paesi, asiatici o dell’Europa orientale. La fase recessiva mondiale, insomma, impone alle imprese uno sforzo ancora maggiore per restare competitive, e ciò spingerà molti a fare maggior ricorso alle opportunità ed ai vantaggi offerti dall’insediamento produttivo in questo Paese, bilanciando così il calo delle commesse che potrà congiunturalmente interessare talune delle imprese già qui installate. Anche quest’anno il forte tessuto delle relazioni industriali tra l’Italia e la Tunisia ha ricevuto sostegno ed incoraggiamento attraverso la fitta rete di rapporti istituzionali a livello governativo e tecnico. Il vostro giornale ha riferito ampiamente sugli incontri che hanno avuto luogo quest’anno, dopo la pausa determinata delle Elezioni politiche in Italia. Voglio qui ricordare, in particolare, la visita del Ministro Scajola, che e’ valsa a dare definitivo impulso al grande progetto di interconnessione elettrica tra la Tunisia e la Sicilia, quelle del Sottosegretario di Stato Urso e Castelli a Tunisi e quelle del Ministro della Difesa tunisino Morjane e del Ministro dei Trasporti Zouari in Italia. Ma soprattutto le ripetute visite del Sottosegretario Stefania Craxi, che ha anche ricevuto a Roma la sua omologa, Saida Chtioui: abbiamo la certezza che lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Tunisia potrà contare sul personale impulso di un Sottosegretario che ama profondamente questo Paese. Le relazioni bilaterali sono state animate durante tutto l’anno da un’intensa attività culturale e di cooperazione universitaria e scientifica, della quale voglio rendere merito alla Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Fulvia Veneziani ed alla Addetta Scientifica, Caterina Veglione. Anche attraverso il loro impegno, che si affianca alla forte azione delle nostre Imprese e delle Istituzioni che rappresentano la collettività italiana, possiamo essere tutti orgogliosi di constatare che l’Italia e’ sempre più attiva e presente in tutti i campi della vita economica, culturale e sociale di questo Paese. L’imprevista tornata elettorale di questa primavera ha dato l’occasione alla nostra comunità di dimostrare il suo impegno ed il suo attaccamento al nostro Paese: la percentuale di connazionali che hanno qui partecipato al voto é risultata fra le più alte dell’intera Circoscrizione Estera, nonostante l’elevato numero di elettori che non e’ stato purtroppo possibile raggiungere, spesso per cambiamenti di indirizzo non comunicati all’Ambasciata. Colgo l’occasione per ricordare che é nell’interesse di tutti, connazionali ed Istituzioni, iscriversi all’Anagrafe degli Italiani all’estero, come previsto dalla normativa vigente, e comunicare ogni utile variazione. Il 2009 potrebbe essere l’anno per avere di nuovo qui a Tunisi un COM.IT.ES elettivo: stiamo monitorando attentamente il numero degli Iscritti all’Anagrafe consolare, che continua a oscillare intorno alla cifra fatidica di 3000 che costituisce il minimo richiesto dalla legge. Sappiamo bene che sono ancora molti gli italiani, in particolare gli operatori economici che vivono ormai stabilmente in Tunisia, che esitano a stabilire formalmente la propria residenza qui, spesso per timore di perdere l’assistenza sanitaria. Vorrei rassicurarli: il Servizio Sanitario Nazionale garantisce piena copertura anche ai residenti all’estero e la nostra Cancelleria Consolare é pienamente disponibile a fornire ogni chiarimento. Consentitemi di aggiungere qualche riflessione sulla vita di questa nostra Comunità. Abbiamo ereditato dalla storia della nostra presenza in Tunisia un patrimonio di Istituzioni dal passato glorioso: dalla S.I.A alla Dante Alighieri, dal Circolo Italiano alla Scuola ed alla Camera di Commercio, senza dimenticare la Società Sportiva Aurora. Sono Istituzioni che possono continuare a svolgere il loro prezioso ruolo solo se la comunità ne coglie il valore e si sente impegnata a sostenerne le attività. Ho potuto notare, in questo mio primo anno di Missione a Tunisi, un crescente interesse anche tra i “nuovi venuti” – spesso poco inclini all’inizio a fare vita associativa - per forme di aggregazione che aiutino a vivere in modo più solidale in Tunisia. Il mio invito ed il mio augurio é che sempre più i nostri connazionali avvertano l’esigenza di partecipare alla vita della collettività attraverso le sue Istituzioni, rafforzandole e sostenendole.
Antonio d’Andria
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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