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  Economia
 673 - OASI DI CHENINI, GABÈS

 

un progetto di gestione sostenibile delle risorse naturali promosso dall’associazione italiana COSPE

 

Nell’oasi di Chenini, a Gabès, l’organizzazione non governativa italiana Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti (www.cospe.org) in collaborazione con l’Associazione di Salvaguardia dell’Oasi (ASOC) sta portando a termine un progetto di cooperazione internazionale finanziato, tra gli altri, dal Ministero degli Affari Esteri italiano, dalla regione Toscana e dal comune di Lamezia Terme (CZ).

Questa iniziativa è nata dall’esigenza di salvaguardare le preziose risorse dell’oasi, l’ultima a sopravvivere sulle sponde del Mediterraneo, minacciate dall’esodo rurale e dall’estensione dell’area urbana e industriale di Gabès. Questo patrimonio da difendere è costituito dal suolo, base delle funzioni biologiche, dall’acqua essenziale per la vita, da un palmeto di palma da dattero che ne caratterizza il microclima e il paesaggio “à trois étages” e dall’uomo che, con il suo paziente e rispettoso lavoro, ha saputo da quasi tre secoli, adattare questa natura alle proprie esigenze. L’assistenza a questi contadini, frutto del lavoro del COSPE e dei suoi partner, è stata finalizzata alla creazione di valore aggiunto alle principali produzioni dell’oasi: i melograni dolci di Gabès, le varietà locali di datteri (Bou Hattam, Rochdi e Kenta) e l’henné. Un gruppo di 47 piccoli agricoltori dell’oasi, ciascuno proprietario di un quarto di ettaro, ha pertanto seguito un programma di conversione all’agricoltura biologica, che ha portato quest’anno alla produzione e all’esportazione in Francia e Germania di 20 tonnellate di melograni biologici, garantiti dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione. L’avvenimento, il primo nel suo genere nella regione di Gabès, ha avuto una larga eco sulla stampa locale (“La Presse” del 3 ottobre, “Le Quotidien” del 18 ottobre). L’esportatore Bio Life ha giudicato il prodotto eccellente, pagandolo direttamente ai produttori un prezzo 60% più elevato di quello del mercato locale. L’assicurazione di una produzione fatta nel rispetto della terra e dell’uomo, senza l’utilizzo della chimica, come nel caso dei prodotti biologici degli agricoltori di Chenini, dà un valore e una qualità unica alla loro produzione, che i consumatori europei hanno dimostrato di apprezzare. Nell’attesa che questo spirito contamini anche i gusti dei consumatori tunisini, gli agricoltori di Chenini continueranno a lavorare la terra e a produrre questi splendidi frutti, nel piccolo paradiso in cui vivono.

 

Stefano Mason – COSPE

 

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