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Dossier
666 - IL DUBBIO E LA CERTEZZA |

“Il dubbio e la certezza” è un “evento” che si propone, in un’ “opera aperta”, come pretesto per il |
“Il dubbio e la certezza” è un “evento” che si propone, in un’ “opera aperta”, come pretesto per il fruitore di ricercare in se stesso quei punti interrogativi ed esclamativi sui quali ha fondato la propria cultura, o meglio, il proprio modo d’essere. Attraverso un percorso in uno spazio determinato all’interno di una struttura che dovrebbe essere simbolo di un antico passato, il visitatore può incontrarsi in una serie di lavori, di regola 7 + 7, che propongono tutti lo stesso tema in una scenografia tra l’onirico e il neutro (lo spazio espositivo è circoscritto da una sorta di ragnatela e le basi sono costituite da comuni sedie da bar in materiale plastico bianco in parte ricoperte dalla velatura). Spesso i lavori sono realizzati secondo diverse forme d’arte (scrittura su cartone, pittura su tela con acrilici o tecniche miste, sculture in ceramica, legno e altri materiali), nella versione più recente con adesivi su lastre di materiale plastico. La finalità dichiarata è quella di porre il visitatore nella condizione di “decifrare” un messaggio di certo non “univoco” ma con un “significato” rivendicato. Non si tratta quindi di un evento d’arte fine a se stessa, ma di un’“arte concettuale”. E il coinvolgimento del visitatore potrebbe concretizzarsi, a fine percorso, con il lasciare, da parte sua, il proprio “segno” sull’ultimo lavoro espositivo che consiste in un pannello bianco dove vengono scritti “?” o “!” nel punto desiderato. Il quadro, che potrebbe avere come titolo “il dubbio e la certezza” con l’indicazione della città che ospita l’evento seguita dalla data della manifestazione, dovrebbe restare di proprietà dell’ente espositivo. Va precisato che l’ “evento” nasce e si realizza principalmente secondo quelle che erano le forme della poesia d’avanguardia degli anni ’60 (poesia visuale, concreta, sonora, ecc). Una colonna sonora in “loop” di musica concreta accompagna il visitatore durante il percorso. Questo, a grandi linee, il processo di svolgimento dell’evento che viene proposto in uno spazio multimediale in quanto deve accogliere materiale su basi informatizzate. Infatti il materiale esposto è anche, e soprattutto, oggetto di ricerca visuale compiuterizzata. Le possibilità di espressione creativa dovute alle nuove tecnologie sono qui espresse in una ricerca del loro impiego minimale nel tentativo di comunicare la “quotidianità” attraverso immagini che possono essere fonte di comuni sensazioni.
In
http://www.gliannidicarta.it/default.asp?id=76&mnu=76
si trova un racconto, pubblicato in “Svite d’artisti”, da dove si possono trarre alcune indicazioni su queste forme d’arte che ancora oggi vengono considerate “singolari” nonostante già il lontano ‘68 le avesse ascritte tra le nuove forme d’arte.
In
http://www.gliannidicarta.it/default.asp?id=81&mnu=81
i lavori esposti all Società Dante Alighieri a Tunisi durante LA SETTIMANA DEL DIALOGO
Delfino Maria Rosso
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |

Tunisi 1923-2012
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