Il Corriere di Tunisi 
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 662 - I 52 anni del Corriere di Tunisi

 

cinquantaduesimo ANNIVERSARIO DEL CORRIERE DI TUNISI

 

II “Corriere di Tunisi” ha compiuto in questi giorni 52 anni! Unica testata italiana nel Maghreb e nel mondo arabo, il “Corriere di Tunisi” è uscito per la prima volta nel 1956 dopo 15 anni di silenzio imposto dalle autorità francesi all’editoria italiana in Tunisia.

 

Finalmente la numerosa comunità italiana (circa 80.000 persone) aveva di nuovo un suo giornale in lingua italiana: solo qualche settimana dopo l’uscita del primo numero, di cui  abbiamo riportato sopra il primo editoriale , il 20 marzo del 1956 la Tunisia conquistava l’indipendenza dal protettorato francese.

Fu un gruppo di italiani democratici di allora, in gran parte appartenenti alla Lega italiana per i Diritti dell’Uomo (Sezione Tunisia) tra cui Nullo Pasotti, Giulio Barresi, mio padre Giuseppe Finzi ed io, Elia, che decise di riprendere la lunga tradizione di un giornale in lingua italiana in Tunisia (dal 1838 al 1942 sono state recensite più di 120 testate) per ridare voce ad una collettività alla quale allora si voleva far pagare indiscriminatamente le colpe del suo recente passato.

Negli anni il giornale si é trasformato seguendo l’evoluzione della comunità italiana qui presente e aprendosi ai nuovi scenari geo politici che hanno interessato il Nord Africa: due anni fa’ abbiamo lanciato la nuova serie, il “Corriere di Tunisi” si é trasformato in “Corriere Euro mediterraneo”, mantenendo pero’ il suo nome originario. Bimensile di informazione politica, economica, culturale e sociale euro­mediterranea il Corriere di Tunisi oggi si rivolge soprattutto ad un pubblico di imprese, operatori commerciali, forze intellettuali delle Università e del mondo della cultura, interessate  alle  nuove  prospettive  del dialogo euro­mediterraneo e degli scambi commerciali, culturali, nonché delle problematiche sociali migratorie e di costume che carattrizzano Mediterraneo.

Il Corriere di Tunisi, dopo oltre cinquant’anni di attività,  resta  l’unico  mezzo  di  informazione  per  la comunità italiana residente in Tunisia: malgrado le continue  difficoltà  finanziarie, continuiamo con passione il nostro lavoro con l’obiettivo di dare voce alla comunità italiana e perché no, a far conoscere l’Italia ai numerosi lettori italofoni qui residenti. Con l’occasione rinnoviamo l’invito  a  tutti  gli  interessati,  in particolare ai rappresentanti dei principali enti e società italiane presenti in Tunisia e nel Maghreb, a collaborare con il nostro giornale informandoci, in anticipo, sulle attività e iniziative in corso.

 

Riproduciamo qui di seguito, parte dell’editoriale del primo numero del Corriere di Tunisi.

Sono passati più di cinquant’anni, e anche è cambiato il modo di scrivere del giornalista. Meno enfatico, più stringato, ma è anche interessante notare che malgrado lo stile fiorito, il fondo sia rimasto praticamente immutato. L'entusismo era tanto...

 

 

Sicuri di realizzare un vostro, benché tacito, intimo, una­nime, ardente desiderio, quello cioé di rivedere dopo si lunghi anni di silenzio, un giornale in lingua italiana, sia pure per il momento modesto settimanale, vi presentiamo il CORRIERE DI TUNISI.

Siamo certi di incontrare il consenso di tutti coloro, Italiani e non Italiani amanti della bella lingua di Dante che «spande di parlar si largo fiume» e che durante il terribile periodo dell’oscurantismo medioevale, con il suo dolce «stil nuovo», squar­ciando le tenebre, fece conoscere all’Umanità intera. le ansie dei Popoli civili e la loro passione di rinnovamento, e che asse­gno' all’Italia tormentata, ma culla delle lettere, delle arti, delle scienze, il diritto de parlare, come, in seguito, ancora spezzettata, divisa e oppressa, Mazzini e Garibaldi le conferi­rono quello di pensare e agire e i suoi Eroi e Martiri della radiosa epopea del Risorgimento, quelle di sacrificarsi per la conquista della sua Libertà. IL CORRIERE DI TUNISI che siamo ben lieti presentarvi, sorge dunque per rompere questo silenzio di quindici anni, per permettere appunto a voi tutti di esternare, con noi, il vostro pensiero, prerogativa migliore della personalità di un libero cittadino.

Fedele alle più pure tradizioni del vero giornalismo indipendente, forte di una conquista inalienabile che ci hanno trasmesso i nostri padri, quella cioé del «libero esame» sorge per far conoscere, studiare, discutere tutto cio', che di più im­portante si svolge nella giovane Repubblica Italiana; per par­tecipare alle ansie, alle migliori aspirazioni dei nostri fratelli lontani che, dopo tante e terribili distruzioni materiali e soprattutto morali hanno, con ardente e decisa volontà di vivere e di progredire, saputo rileverarsi, ricostruire, produrre.

«IL CORRIERE DI TUNISI » vuole altresi far conoscere e serenamente, obiettivamente illustrarvi e commentarvi tutto cio' che si svolge nella generosa terra di Tunisia, e che puo', direttamente o indirettamente interessare la collettività ita­liana. Senza trascurare il sollievo, il diletto della spirito, anzi curandolo in modo particolare, « IL CORRIERE DI TUNISI » presenterà in ogni numero ai lettori, studi letterari, artistici, filosofici nonchè una adeguata cronaca sportiva. E non dimen­ticherà in pari tempo, le gentili lettrici dedicando loro una rubrica che dalla moda, passando per la famiglia, arriverà persino all’arte culinaria, offrendo altresi’ ai bimbi quanto puo' esservi di utile e di gradevole.

Se un formato più grande ce lo permetterà, pubblicheremo anche un romanzo di qualche grande scrittore italiano.

«IL CORRIERE DI TUNISI», come vedete, non è dunque l’organo di un partito politico, né di un movimento che aspiri a questa o quella successione. Lo hanno voluto uomini animati da un largo spirito di tolleranza. Ed è percio' che «IL COR­RIERE DI TUNISI» è ben lieto di aprire per voi, sulle sue colonne una «tribuna libera» perché ognuno di voi, liberamente, ma nei limiti della correttezza, possa esporvi le sue idee, rivolgere delle domande, formulare delle richieste che saranno tutte ben studiate, esaminate, e a tutti sarà risposto; vera palestra quindi di reciproca insegnamento, un atto di vera fratellanza intellettuale tra lettori e redattori. Tutto cio' noi pensiamo realizzarlo coll’aiuto vostro, coll’aiuto di tutti coloro, italiani di nazionalità, italiani di origine, tunisini e francesi che amano la nostra lingua e il nostro Paese. Infatti, come non é l’organo di nessun partito politico IL CORRIERE DI TUNISI » non è lo strumento di nessun con­sorzio finanziario o industriale. Esso parte a zero, e per la sua vita materiale non conta che sulla vendita, sugli abbonamenti, sulle spontanee sottoscrizioni dei suoi gentili lettori e sulle pubblicità delle Case che vorranno far conoscere i loro prodotti alla collettività italiana.

« IL CORRIERE DI TUNISI » è lieto d’iniziare le sue pub­blicazioni al sorgere di un’era nuova per la Tunisia. Era nuova che noi salutiamo con rispetto, e al nostro saluto uniamo la promessa di contribuire con il nostro lavoro alla sempre cres­cente prosperità del Paese, e l’augurio fervido e sincero di pace, benessere operoso e di una intensa comunione d’affetti e di pensieri fra tutte le differenti collettività che vi vivono, perché la Libertà regni per tutti, l’Uguaglianza fra tutti e la Fratellanza nel cuore di tutti.

 

IL CORRIERE DI TUNISI

 

 

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