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  Collettività
 655 - CAMBIO DELL’AMBASCIATORE ITALIANO IN TUNISIA

 

Il SALUTO DEL NUOVO AMBASCIATORE ANTONIO D’ANDRIA

E

IL SALUTO DELL’AMBASCIATORE ARTURO OLIVIERI ALLA COLLETTIVITA’ ITALIANA

IL SALUTO DEL NUOVO AMBASCIATORE

 

«Assumo con grande entusiasmo le mie funzioni di Capo Missione in un Paese tanto vicino all’Italia, e non solo geograficamente.

Mi è particolarmente gradito poter utilizzare il canale del «Corriere di Tunisi» - certamente una delle pubblicazioni più prestigiose nel panorama della stampa italiana all’estero - per rivolgere un caloroso saluto a tutti i connazionali che qui vivono e lavorano.

So di trovare la testimonianza forte di una comunità italiana antica e ben radicata insieme ad una presenza crescente di imprese, professionisti ed operatori che vanno sviluppando un tessuto sempre più fitto di relazioni economiche e culturali.

Desidero assicurare a tutti il mio costante impegno per valorizzare pienamente il contributo prezioso che la vostra azione ha dato e darà al rafforzamento dei rapporti, già eccellenti, fra l’Italia e la Tunisia. Troverete sempre, con me e con i miei collaboratori, porte aperte e piena disponibilità.»

 

Antonio d'Andria

 

il saluto dell' Ambasciatore  arturo olivieri alla collettività italiana

il bilancio di  quattro anni di permanenza in tunisia

Gentile Direttore,

è con qualche emozione che affido alla cortesia del Suo giornale, un sincero  ed affettuoso saluto ai suoi lettori ovvero a gran parte della collettività italiana in Tunisia.

Posso farlo dando una notizia che, ne sono certo, sarà gradita. Mi riferisco al superamento per qualche unità della fatidica soglia dei “tremila” iscritti all’anagrafe consolare, il che crea la premessa per la creazione di un COMITES elettivo. Sono sicuro che il mio successore, Ambasciatore Antonio D’Andria, non mancherà di dare i necessari seguiti nel quadro delle procedure previste dalla legge.

Guardando agli oltre quattro anni trascorsi a Tunisi è naturale farne un bilancio.

In genere si inizia da dati economico/commerciali, anche se – citando Einstein – “non tutto cio’ che si puo’ contare conta e non tutto cio’ che conta puo esser contato”.

Cio’ detto, le cifre sono positive! Abbiamo raggiunto le 700 imprese italiane in Tunisia (erano 556 al mio arrivo), pur in anni che hanno visto la crisi e il conseguente riorientamento del settore tessile, l’ingresso di nuovi Paesi dell’Est Europeo nell’Unione Europea, l’affacciarsi di Cina e India come mete alternative per l’istallazione di imprese italiane. Con oltre 4,7 miliardi di Euro nel 2006, in crescita nel 2007, l’Italia resta il secondo “partner” commerciale della Tunisia, con una quota di mercato come Paese fornitore del 22% e come Paese acquirente del 19,9%. L’Italia si colloca ugualmente al secondo posto per gli investimenti diretti, con circa il 12% del totale degli investimenti esteri cumulati. La presenza dell’I.C.E. presso la Sede dell’Ambasciata ha permesso di ampliare la collaborazione economico-commerciale favorendo i contatti con imprese italiane, loro rappresentanti e cio’ nell’ambito di fiere, workshop ed incontri con esponenti di società tunisine o miste. Numerose sono state le manifestazioni organizzate, in particolare la partecipazione italiana all’I.T.C. for All, nell’ambito della II fase del Vertice Mondiale sulla Società dell’Informazione, e il Grande Forum italo-tunisino del gennaio 2007 (presenti 300 aziende italiane e 400 tunisine). Abbiamo adottato una politica dei visti d’ingresso per i nostri amici tunisini nel pieno rispetto della normativa vigente, ma interpretandola sempre nel modo più aperto possibile. Ne sono evidenza gli oltre 70mila visti rilasciati con un tasso di “rifiuti “ di appena il 15% e, comunque, ben  inferiore alla media degli altri Paesi Shenghen. Altra cifra da ricordare è quella relativa alla presenza di cittadini tunisini in Italia con regolare visto di soggiorno che ormai superano i 64mila! Costanti, con 500mila turisti annui, gli italiani che scelgono la Tunisia quale luogo per le loro vacanze, che hanno rappresentato un ulteriore impegno lavorativo per la Sezione Consolare dell’Ambasciata. Mi riallaccio al lavoro impegnativo della Cancelleria Consolare per non dimenticare la parte riservata alla nostra collettività indigente, la quale grazie anche all’importante lavoro svolto dall’Ufficio Contabile è riuscita in questi anni di mia missione ad avere un aumento del 30% sul finanziamento del capitolo di assistenza ai connazionali (3121) che è passato dai euro 190.000 del 2005 ai euro  250.000 dell’anno in corso. A cio’ vanno aggiunti i finanziamenti corrisposti sia alla SIA (Società Italiana di Assistenza), per un ammontare annuo di euro  41.000 destinati per lo più al pagamento delle spese farmaceutiche dei connazionali indigenti, che al CODIST (Comitato Donne Italiane Sposate con Tunisini), per un ammontare annuo di euro  10.000. A tal riguardo faccio presente che il CODIST, grazie al lavoro di sensibilizzazione di questa Ambasciata presso il MAE, è riuscito ad ottenere nuovamente un  finanziamento dopo ben due anni di sospensione. Vorrei  lasciare anche memoria di un vasto lavoro diplomatico svolto per far meglio conoscere la realtà tunisina agli esponenti governativi del nostro Paese. Il ritmo incessante di visite istituzionali organizzate in Tunisia dà una dimensione dell’impegno realizzato per portare le relazioni bilaterali al grado di eccellenza riconosciutoci dalle Autorità tunisine al massimo livello. Ricordo, tra le tante, le visite dei Presidenti del Consiglio, Berlusconi (dicembre 2003 e novembre 2005) e Prodi (ottobre 2006), del Presidente del Senato Pera (gennaio 2004), del Presidente della Camera Casini (novembre 2005), del Presidente emerito della Repubblica Cossiga (settembre 2005 e gennaio 2006), del Ministro degli Affari Esteri D’Alema (aprile 2007 e ottobre 2007 in occasione della Grande Commissione Mista) e  di ben ulteriori dodici Ministri di Governo e tredici Sottosegretari. La cooperazione fra Italia e Tunisia ha progredito in tutti settori: Cooperazione allo sviluppo: nel periodo 2004-2007 sono stati erogati circa 63 milioni di Euro a dono, in particolare a sostegno della bilancia dei pagamenti ed altrettanti, a credito, a favore del settore privato, per un totale di circa 126 milioni di Euro. Militare: nel  periodo in questione la cooperazione militare è stata intensa e proficua ed ha visto la realizzazione di numerose attività (firma di intese, scambi, formazione, addestramento, visita di unità navali) e visite al massimo livello: oltre a quelle dei Ministri della Difesa Martino e Parisi, tra le tante, quelle del Capo di Stato Maggiore della Difesa, del Segretario Generale della Difesa, e dei Capi di Stato Maggiore di Esercito, Marina ed Aeronautica. Culturale: con l’inaugurazione nell’ottobre 2006 da parte del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, della nuova Sede dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) e la cifra veramente rilevante di 22mila tunisini che studiano la lingua italiana,  un congruo numero di manifestazioni culturali di alto livello hanno segnato il periodo della mia missione in Tunisia. Ricordo su tutte, la realizzazione, nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano di El Jem, di un’evento di eccezionale importanza quale la rappresentazione del “Mefistofele” di Arrigo Boito con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dal maestro Riccardo Muti, manifestazione che ha richiamato grandi personalità del mondo politico e culturale e migliaia di spettatori provenienti da tutti gli angoli della Tunisia. Sin qui, come dicevo, “quel che puo’ esser contato”... Quello che più conta è tuttavia il clima di intesa, di reciproca comprensione e collaborazione instaurato con le Autorità tunisine a tutti i livelli: questo è il dato più rilevante che va preservato! Se mi è consentito “ una mia eredità”....dopo l’eccellente missione del mio predecessore, Ambasciatore Armando Sanguini, che aveva sgombrato il campo da antichi contenziosi e conflitti  e che aveva portato alla firma del Trattato di Amicizia, Buon vicinato e Cooperazione tra Italia e Tunisia. Grazie a quanto precede, ho potuto lavorare per creare un clima di amicizia e di affetto fra Italia e Tunisia, fra italiani e tunisini che posti vicini dalla geografia e dalla storia, vicini potranno proseguire nei tempi a venire, tempi di progresso comune e di successi in special modo per gli “italiani di Tunisia”, residenti o “pendolari” che affettuosamente e rispettosamente saluto.

 

Arturo Olivieri

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