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  Dossier
 652 - IL PIANETA É MALATO

 

Se fino a poco tempo fa parlare di cambiamenti climatici dava adito a polemiche e critiche infinite tra sostenitori della teoria e chi la definiva pura fantascianze, oramai , dopo i catastrofici eventi degli ultimi anni in varie parti del mondo ed i dati osservabili e certi che ci forniscono gli esperti , parlare di surriscaldamento globale e cambiamenti climatici è divenuto quasi banale. Forse talmente banale da non comprendere più la reale gravità di quanto viene detto.

Scenari come quelli di film “ da fine del mondo”  non sono più cosi tanto lontani come pensavamo. E non possiamo più permetterci di delegare alle future generazioni le preoccupazioni sulla lenta agonia del nostro pianeta.

La terra sta morendo, ora e qui, e il ritmo accelerato che i cambiamenti hanno preso hanno costretto gli scienziati a rivedere le stime dei futuri scenari non più in termini di secoli ma di decenni. Se non si fa qualcosa già i nostri nipoti pagheranno le follie della nostra generazione.

Durante la Conferenza sul clima tenutasi a Roma il 12 e 13 settembre é emerso un dato allarmante: ad ogni aumento di un grado della temperatura globale la mortalità in Europa aumenterebbe del 3%. Sembrano numeri piccoli eppure sono gli indici di una catastrofe.

La desertificazione avanza in tutto il Mediterraneo, l’Italia a livello mondiale é il paese che ha subito l’aumento di temperature più sostanzioso, i ghiacciai perenni persino dell’Antardide iniziano a mostrare segni di cedimento, per non parlare del polo nord i cui ghiacciai si sciolgono a ritmi impressionanti; cataclismi si abbattono ovunque nel mondo: inondazioni , tornadi. In Cina città come Pechino sono perennemente avvolte da una coltre di smog tanto da aver costretto a soluzioni di emergenza per le Olimpiadi che vi si terranno. Nei mari temperaticompaiono pesci tropicali, la mancanza d’acqua diventerà presto fonte di nuove guerre , produrra un incremento di malattie infettive che nel nostro “villaggio globale” impiegheranno meno di un batter di ciglio a raggiungere i quattro angoli del pianeta.La mancanza di cibo diventerà cronica per milioni di abitanti causando anche questo nuove guerre. Cosa stiamo aspettando? Manifestazioni si susseguono in tutto il mondo, film e scienziati ce lo stanno raccontando da anni, eppure ancora si fatica ad attuare il Protocollo di Kyoto, ancora non si danno adeguati sostegni allo sviluppo di fonti di energia alternative, ancora non si sviluppano politiche di tutela dell’ambiente davvero efficaci.E noi dal nostro canto, nel nostro piccolo? Continuiamo a comprare l’ultimo modello di SUV super inquinante, sprechiamo tranquillamente acqua ed energia, non ricicliamo sperando che qualcun altro ci pensi per noi, non diamo il nostro sostegno alla politica impegnata in questo senso, coltiviamo come sempre il nostro piccolo orticello finche anche quello un giorno si sarà trasformato in un pezzettino di deserto, ma allora, per tutti, sarà troppo tardi.

Manuelita Scigliano

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