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  Cultura
 636 - Echi di Storia Mediterranea

 

IL VENTO IMPETUOSO DELL’EST    

a cura di Marino Alberto Zecchini

 

L’arrivo degli arabi in nord Africa

Forse il popolo Imazighen (Berbero) non si sarebbe convertito all’Islam se il loro paese  non fosse stato conquistato dagli arabi. I berberi, all’inizio lo accettarono per opportunismo più che per convinzione religiosa, lo dice espressamente Ibn kaldun:“da Tripoli a Tangeri le popolazioni berbere rifiutarono dodici volte prima di accettare l’Islam e fu stabilmente la religione presso di loro solo dopo la conquista dell’intero Maghreb da parte di Musa ibn Nusayr  e l’inizio dell’invasione della Spagna di Tariq*.

Il motivo della accettazione va ricercata non solo nella forza spirituale del nuovo messaggio ma anche per la posizione tributaria che venivano a trovarsi i non musulmani nei territori occupati dagli arabi*. Nel diritto islamico i cristiani e gli ebrei definiti :gente del libro (ahl al Kitab) che abitavano i paesi islamizzati prendevano lo stato di dhimmi e cioè protetti. Essi erano tollerati dai Musulmani a condizione che pagassero una imposta particolare che prendeva il nome di jizya*** e kharaj.

Le chiese e d i monasteri avevano anch’esse una imposta per sussistere all’interno di stati musulmani. Nel trattato di Coimbra stipulato nel 734 tra Arabi e Cristiani la tassa era fissata a 50 libbre d’oro per i monasteri, a 25 per le chiese e a 100 per le cattedrali.

La più orribile delle imposte applicata in nord Africa, non certo come regola Coranica, ma da parte di decisioni di regnanti di scarsa capacità ed in periodi particolarmente repressivi fu il prelievo di un quinto della popolazione non musulmana, che veniva destinata alla schiavitù. In particolare le giovani donne venivano destinate agli harem.

Il quadro descritto deve essere considerato per l’epoca e non certo trasponendo queste ingiustizie in una valutazione d’oggi. Nello stesso periodo il mondo occidentale dava inizio alla terribile inquisizione e la schiavitù in tutte le forme era presente con le sue atrocità ovunque. La porta del medioevo si era aperta e l’involuzione della civiltà si permeo’ di violento oscurantismo.

Durante il settimo secolo troviamo ancora l’Ifrikia  abitata da quattro etnie di origini e caratteristiche differenti tra loro: I Berberi, i Ruum, gli Afarica e gli Ebrei.

I Ruum:

Sono i meno numerosi e ultimi giunti: erano i discendenti di gente greca chiamati: “Ruum “, venuti nel paese durante la dominazione bizantina e che si erano stanziati soprattutto nelle regioni costiere di Jerba, Gabes e nel litorale fino alla  Tripolitania. La loro presenza era dovuta a ragioni militari e commerciali, proprietari di piccoli empori ed interessati alle merci carovaniere erano certamente frequentatori dei mercati del sud Tunisia e in particolare di Beni Barca nei pressi dell’odierna Tataouine dove si svolgeva un importante mercato carovaniero settimanale.

Gli Afàrika:

Più antichi dei Ruum erano gli “Afàrika”, discendenti da italici-romani che per generazioni erano rimasti in queste terre prosperando in ricchezze e possedimenti. La definizione di Afàrika sembra fosse attribuita anche a berberi romanizzati che per mutazione di ceto e cultura avevano acquisito e conservato all’interno della famiglia l’uso della lingua latina. Nel complesso, la loro presenza nelle regioni del sud era certamente minima ma molto importante, soprattutto nei centri abitati di maggiore dimensione dove erano in genere  reputati come gente colta e agiata e dal peso politico considerevole. Gli Afàrika si occupavano di agricoltura ed erano proprietari terrieri e latifondisti, si occupavano particolarmente della coltivazione degli uliveti e della spremitura dell’olio, che vendevano in grandi quantità anche sui mercati della parte opposta del Mediterraneo.

Gli Ebrei

Gli Ebrei, che Tito nel 70 d.C. disperse per il mondo, vennero numerosi qui a cercare una nuova patria. Si dice che gli ebrei siano giunti in nord Africa da almeno 2000 anni. Si dice anche che una delle pietre del santuario di Salomone sia stata portata all’isola di Gerba, dove è stata costruita la Griba, la sinagoga antichissima che tuttora si trova nel paese di Rihad. La sua fondazione, secondo questa credenza, risalirebbe al 600 a.C., ma le date hanno qui hanno un valore relativo,

Sin dal lontano passato alcune famiglie di ebrei, come molti gruppi  berberi, spinte dalle ingiustizie provocate dei differenti invasori, andarono ad insediarsi nelle zone lontane del sud, sui monti e nel deserto. La coabitazione degli ebrei  con i gruppi berberi era notoriamente armonica e di buon vicinato, alcuni di loro si convertirono prima al cristianesimo ed in seguito anche all’Islâm, la maggioranza continuò a professare liberamente la religione ebraica. Sul jebel Dahar, nelle citta delle berbere si ritrovano tuttora simbologie ebraiche e stelle di Davide a testimonianza della loro presenza e diffusione.

LA MAGA, L’INDOVINA, LA KAYNA

Nel 650 d.C. (I° dell’egira) giunsero nella prima fase espansionistica delle loro conquiste gli arabi.

Okba ben Nefa, grande condottiero arabo, fonda nella vasta pianura della attuale Tunisia centrale un imponente accampamento, che in arabo prende il nome di  Kairouan. In quel tempo erano i Bizantini che soggiogavano il popolo berbero, un dominio giunto circa un secolo prima ma che già  mostrava la sua decadenza. Kairouan in seguito diventerà una città ed il centro politico e culturale da cui si estenderà la cultura araba e l’Islâm in tutto il Maghreb ed in Europa. Molte frazioni del popolo berbero non accettarono la nuova invasione e verso la fine del secolo compare al vertice della confederazione berbera una leggendaria donna chiamata la Khayna*. Si dice che fosse ebrea, maga ed indovina, combattente ed amazzone. Dopo numerose vittorie con i guerrieri arabi fu sconfitta. Con lei sono rimaste sino ad oggi i racconti delle sua  gesta epiche e l’ultima ribellione berbera di tutto il nord Africa.

L’ Islâm

L’Islâm aveva però in se uno straordinario messaggio di rinnovamento, una nuova filosofia che voleva l’uomo attento studioso, sapiente, scopritore, scienziato. Questo era il messaggio Coranico, il motore che portò gli arabi al massimo splendore di civiltà mai conosciuto sino a quei tempi, mentre il mondo occidentale languiva nell’oscuro periodo di decadenza medioevale. Per questa forte spinta di rinnovamento culturale nei centri e nelle città nacquero le prime università del mondo: Al Kahiro, Kairouan e Fez, furono i luoghi in cui tutto lo scibile umano era stato organizzato in istituti. Così nacquero le prime università  L’ Europa dovette attendere  ancora alcuni secoli prima di dare inizio ai primi centri del sapere quali la Sorbona a Parigi e di Bologna. Le scoperte scientifiche di importanza universale contrassegnarono questo periodo storico, durante il quale la cultura araba  era l’intelligenza e la sapienza del mondo. Le esplorazioni in ogni direzioni avevano creato una nuova conoscenza soprattutto nei campi della medicina, della matematica e della astronomia. L’occidente ne gioverà in seguito, alcuni studiosi affermano che il rinascimento europeo affonda le sue radici nella cultura araba.

In seguito, nelle fasi delle differenti dinastie, l’espansione arabo-islamica si diffuse in Nord Africa ed i Europa facendo conoscere il nuovo messaggio religioso che cambiò il corso storico per il mondo intero.

Note :

*Tariq è il condottiero berbero che parte per l’invasione della Spagna dalle coste del Marocco sbarcherà sul promontorio che oggi ha il nome di Gibilterra, nome che deriva dalla combinazione di due termini: Jebel Tariq ovvero la montagna di Tariq.

** dar el Islam:I giuristi musulmani del tempo dividevano il mondo in due parti: dar el Islam, e cioè la terra in cui erano  i musulmani a governare, e dar el gharb: terra di conquista, e cioè non ancora convertita.

***La jizya era dovuta alla libertà di praticare il culto cristiano od ebreo. La tassa variava secondo le possibilità economiche. Nelle regioni in cui vi erano delle numerose comunità cristiane od ebraiche veniva stipulata una cifra globale che doveva essere devoluta allo stato musulmano.

Il Karaj: era una imposta fondiaria che veniva pagata per mantenere il possesso delle terre dai non musulmani.

*Khayna:il suo vero nome dovrebbe secondo alcuni storici arabi:Dihya, figlia di Tabita figlia di Tifan. Del clan (‘ersc) dei Gerawa della tribù Batr della regione dell’Ores orientale. In Arabo al Kayna significa: maga, indovina, incantatrice.

 

 

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