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  In Tunisia
 627 - Giornate tuniso-italiane d’Informazione e di Partenariato sull’olio di oliva a Gammarth

 

Migliorare la qualità del prodotto e promuovere la commercializzazione sui mercati mondiali

 

Si sono tenute il 20 e 21 aprile, presso l’Hotel Khamsa Corinthia  a Gammarth, le Giornate tuniso-italiane d’Informazione e di Partenariato sull’olio di oliva, organizzate dalla Delta Consulting, azienda italiana stabilitasi a Tunisi.

E’ stata un’occasione di incontro tra professionisti e imprenditori italiani e tunisini nel settore dell’olio di oliva per scambiare esperienze e riflettere insieme sulle possibilità di migliorare la qualità del prodotto e la sua commercializzazione nel mercato mondiale.

Va ricordato che il settore dell’olio di oliva è un settore fondamentale per entrambe i Paesi poiché la Tunisia è il secondo produttore mondiale, dopo l’UE, e l’Italia viene al secondo posto dopo la Spagna.

E’ stato il presidente e direttore generale della Delta Consulting, Sandro Fratini, ad inaugurare la prima giornata del convegno dando il benvenuto ai partecipanti  e ringraziando i collaboratori per l’organizzazione di questo evento,  vale  a dire: il Ministero tunisino per l’Agricoltura, la Cooperazione Italiana, il gruppo Pieralisi oltre ad alcuni enti pubblici tunisini nel settore agricolo.

Fratini ha rilevato anche che di fronte alla crescita della domanda e del consumo dell’olio di oliva nel mondo è diventato "più che mai necessario sviluppare importanti forme di collaborazione tra Italia e Tunisia per competere sui mercati internazionali".

Ha preso poi la parola Mariano Foti, direttore della Cooperazione Italiana in Tunisia, che ha riassunto la situazione del settore in Tunisia facendo notare che per competere sui mercati mondiali il Paese deve accentuare il suo sforzo nella produzione di olio d’oliva di qualità ed in particolare l’olio biologico visto che ci sono tutte le condizioni necessarie per una tale produzione.

Per la parte tunisina è intervenuto il direttore dell’Istituto dell’Ulivo, Taieb Jardek, sul tema “la coltura e la raccolta dell’Oliva in Tunisia”  che ha iniziato con  una breve introduzione sul ruolo dell’Istituto nella garanzia della qualità dell’olio attraverso le ricerche realizzate e che hanno rivelato l’esistenza di 50 varietà di olio nel Paese. Ha poi riassunto la situazione del settore che partecipa con il 45% del totale delle esportazioni. In Tunisia ci sono 65 milioni di ulivi impiantati su una superficie di 16 milioni di ha  di cui 75.000 ha sono riservati alla produzione dell’olio biologico. La produzione media è di circa 200 000 tonnellate per anno  di cui 130.000  indirizzate all’esportazione e 70.000 al mercato locale. Da segnalare che la produzione dipende dal clima e dalla quantità di pioggia. Jardak ha colto l’occasione per parlare anche dei problemi nel settore dell’olio d’oliva come l’invecchiamento degli alberi, le dimensioni ridotte dei terreni, l’irregolarità delle precipitazioni e l’insufficienza  della manutenzione del terreno. Tutti questi fattori possono condizionare la raccolta e la qualità del prodotto.

Fabio Lucci, agricoltore italiano, è intervenuto per dare un’idea sull’esperienza della coltura dell’ulivo in Italia e le tecniche di estrazione di un olio di qualità.

Si è parlato poi dei modi di produzione dell’olio di oliva in Tunisia e in Italia. Nel primo intervento,  Nozha Kammoun, dell’Istituto dell’Ulivo, ha trattato le soluzioni da adottare per superare i problemi che affronta il settore in Tunisia. E’ stata così sottolineata la necessità di avere una buona organizzazione in tutte le tappe della produzione, di promuovere la formazione degli agricoltori, di consolidare la messa a livello degli oleifici e di usare i risultati della ricerca. Obiettivo finale è quello di valorizzare l’olio di oliva tunisino  e di creare una etichetta nazionale di qualità.

Nel secondo intervento, dovuto a Adib Attal, rappresentante del gruppo Pieralisi, si è discusso invece delle nuove macchine di loro produzione. Il gruppo è formato da 28 società e 600 dipendenti e vanta 38.000 impianti nel mondo per l’estrazione dell’olio in modo da conservarne tutti i valori nutritivi e le caratteristiche di purezza. 

L’ultimo intervento nella mattinata è stato quello di Mohamed Belkhedher, ricercatore all’Istituto dell’Ulivo ed è stato presentato da Taieb Jardek, sul tema “Coltura e produzione dell’olio di oliva biologico”. Jardek ha spiegato che la Tunisia dispone delle condizioni climatiche favorevoli alla produzione di questo tipo di olio tanto che non si utilizzano fertilizzanti e altri prodotti chimici nella sua coltura. Tuttavia ci sono molti ostacoli che impediscono a questo tipo di agricoltura di estendersi, tra i quali: il costo elevato delle certificazioni, l’assenza di gruppi o di associazioni di agricoltori in questo campo, il consumo limitato nel mercato locale e la prevalenza di troppo grandi superfici di terreno per la coltura dell’oliva.

Si è poi aperto il dibattito tra gli  intervenuti per discutere sui temi trattati nella mattinata e, anche, gli incontri di partenariato tra gli imprenditori italiani e tunisini presenti.

Da segnalare che parallellamente al convegno è stata organizzata una esposizione di macchine per la raccolta, la triturazione e il condizionamento dell’olio oltre ad apparecchiature di laboratorio, con la partecipazione del gruppo Pieralisi, di Drupa Services  e dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione, da parte italiana, e di Bion Line e della Società Imex Olive Oil da parte tunisina.

 

Hanene Zbiss

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