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  Cronaca
 609 - FIRMATO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA TUNISO-ITALIANA NEL CAMPO DELLA RICERCA

 

Nell’ambito dell della visita del Ministro italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, in Tunisia il 3 e 4 maggio è stato firmato un progetto di cooperazione scientifica nel campo della didattica e della ricerca tra il ministero italiano e quello tunisino dell’Insegnamento Superiore.

L’accordo di cooperazione, che è stato firmato il giorno 4 maggio nel corso di una conferenza stampa, stipula la creazione di una rete tuniso-italiana di laboratori di ricerca nel campo delle nuove tecnologie ed il suo futuro impiego nel campo dell’insegnamento superiore.

Partecipano a questo progetto cinque università : l’Università e lo IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori) di Pavia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per l’Italia e le Università di Tunisi, Manuba e Sfax per la Tunisia.

Il progetto permette ad ogni laboratorio, con una rete di ricerca, di comunicare in tempo reale con un altro laboratorio  partecipando, quindi, alla ricerca in corso come se i ricercatori fossero presenti nello stesso spazio. I risultati  che si otterranno potranno modificare in modo sostanziale il concetto di laboratorio congiunto, consentendo collaborazioni anche a grande distanza senza movimento delle persone.

Una parte di questo progetto, di durata triennale, sarà finanziata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  per un importo di 1,335 M(ilioni) di E(uro), pari al 63% dei costi previsti che sono dell’ordine di 2,119 ME.

Questa iniziativa s’iscrive nell’ambito delle decisioni prese nella prima conferenza di Catania, conferenza che ha riunito i ministri dell’istruzione e della ricerca dell’area mediterranea, e durante quale si è deciso di realizzare uno spazio euromediterrano d’alta formazione come fattore di progresso socio-economico per tutti i Paesi dell’area, di mutuo arricchimento culturale, di reciproca comprensione e rispetto e di coesistenza pacifica.

Si è dunque lanciata la creazione di una rete tra i centri di formazione. Una prima esperienza è  stata iniziata nel 2002 con la costituzione della Scuola Mediterranea per gli Studi Avanzati in Scienza e Tecnologia dei Media a Tunisi nell’ambito di una cooperazione tra l’Università di Pavia e quella di Tunisi. Realizzata con gran successo questa scuola ora serve da modello di riferimento per i progetti di collaborazione scientifica nell’area mediterranea e rappresenta anche il primo nodo della rete.

Nella seconda conferenza di Catania, svoltasi nel gennaio 2005, si è deciso di estendere la collaborazione nello spazio euromediterraneo alla ricerca, riconoscendone l’inscindibilità con l’alta formazione.

Quindi l’insieme delle iniziative attivate, sia sul fronte della formazione sia su quello della ricerca, fanno prevedere importanti ricadute in termini d’innovazione nel settore ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e dell’insegnamento a distanza nell’area mediterranea.

L’accordo firmato tra i due ministri, italiano e tunisino, si iscrive in questa ottica, cioè nel senso che permette di facilitare: la circolazione dei ricercatori e degli studenti tra i due Paesi ; la promozione di un mutuo inquadramento per le tesi di dottorato e il riconoscimento dei diplomi rilasciati in comune; il consolidamento della formazione dei formatori; l’incoraggiamento del settore privato a finanziare i programmi di ricerca; il rafforzamento dell’insegnamento a distanza; la creazione dell’Università Virtuale Mediterranea.

C’è da segnalare che questi tipi di progetti hanno suscitato l’interesse del mondo imprenditoriale in Italia. CISCO, Marconi Italia, Fabbricadigitale e Agilent Tecnologies hanno manifestato un vivo interesse per partecipare al progetto della creazione dei laboratori.  

Durante una prima cerimonia, organizzata alla Città delle Scienze di Tunisi quale omaggio al ministro Moratti,  e alla quale hanno presenziato l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia, Arturo Olivieri, il Rettore dell’Università di Pavia, Roberto Schmid, il Presidente dell’Università di Tunisi, Abderraouf Mahbouli e il Direttore italiano della Scuola degli Studi Avanzati di Tunisi, Virginio Cantoni, lo stesso ministro ha dichiarato di attribuire grande importanza a questa visita in Tunisia e a questo progetto di ricerca perché essi permettono di rafforzare i rapporti tra comunità scientifiche nell’area mediterranea in generale e tra la Tunisia e l’Italia in particolare. Questa dichiarazione è stata ribadita con maggior forza nel corso della conferenza stampa tenutasi al Ministero tunisino dell’Insegnamento, dove la Moratti ha fatto rilevare anche la necessità di promuovere questa cooperazione che permetterà di rendere concreti i principi enunciati nell’accordo di Barcellona, puntando sullo sviluppo delle risorse umane, la promozione della comprensione e gli scambi tra le culture e le civiltà.

Ha ricordato, inoltre, la riuscita esperienza di cooperazione tra l’Università di Tunisi e quella di Pavia che “è veramente un modello per costruire i progetti di partenariato nel Mediterraneo sia dal punto di vista della formazione che dal punto di vista dello scambio di professori e di studenti”.

Quanto al Ministro dell’insegnamento superiore, Lazhar Bououni, ha considerato questo accordo di cooperazione come una nuova tappa per rafforzare le relazioni universitarie tra la Tunisia e l’Italia.

L’accordo firmato con la Tunisia è il primo dei sette che verranno sottoscritti con i Paesi del Mediterraneo: Marocco, Egitto, Turchia, Siria, Palestina e Creta.

Nella prossima conferenza di Catania, nel gennaio 2006, si cercherà di adottare una dichiarazione congiunta per l’armonizzazione, nel rispetto delle specificità dei Paesi, dei sistemi d’insegnamento superiore nella zona euromediterranea.

 

 

da destra a sinistra : il Ministro Letizia Moratti e il Ministro Lazhar Bououni firmano l'accordo di cooperazione scientifica tuniso-italiana

 

Hanene Zbiss

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