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Cultura
710 - DJERBA A TERRA MADRE DI TORINO |
note di cultura mediterranea
a cura di Franca Giusti
« è sul margine di una pagina d’altri che ci si annota »
[Delfino Maria Rosso in www.gliannidicarta.it ]
Salvaguardia delle etnie e delle lingue autoctone
Non c’è guida turistica che, accanto alle descrizioni dei paesaggi, non riporti informazioni sulla cucina locale, sui prodotti tipici e dove trovarli. Le guide gastronomiche sono tra i testi più conosciuti e letti degli ultimi anni ed i prodotti della terra saranno il tema dominante della quarta edizione dell’incontro mondiale della rete di Terra Madre. |
A Torino dal 21 al 25 ottobre 2010, in concomitanza con il Salone del Gusto, oltre 5.000 rappresentanti di comunità del cibo, cuochi, docenti, giovani e musicisti provenienti da tutto il mondo promuovono una produzione alimentare locale, sostenibile, in equilibrio con il pianeta e rispettosa dei saperi tramandati di generazione in generazione. In questo clima di centralità delle diversità culturali e linguistiche l’attenzione si pone sulla salvaguardia delle etnie, delle lingue autoctone, la valorizzazione dei valori dell’oralità e della memoria. I protagonisti della giornata di apertura rappresenteranno alcune tra le più significative comunità indigene del mondo, americane, asiatiche, africane ed europee, e i discorsi delle cerimonie saranno pronunciati ciascuno nella propria lingua madre. Otto temi cruciali per il futuro dell’agricoltura e del pianeta aprono la seconda giornata, con l’approfondimento della biodiversità e delle energie rinnovabili di come educare al nuovo e alle conoscenze tradizionali. Chi ruba la terra all’Africa?
È il tema della conferenza delle 12 in sala gialla. Gli incontri nazionali e regionali delle comunità si tengono nella terza giornata ed alla quarta sono riservati i Laboratori della Terra. In occasione della chiusura ufficiale sarà presentato il documento programmatico di Terra Madre, con le proposte della rete per un futuro sostenibile.
Terra Madre è un evento realizzato da Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Cooperazione Italiana allo Sviluppo - Ministero Affari Esteri, Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food in collaborazione con Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi e Coldiretti Piemonte, insieme a Disegno Industriale – Politecnico di Torino, e da quest’anno all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Una rete di persone che coltiva, trasforma, commercializza, cucina dal 2004 (nata per iniziativa dell’associazione Slow Food) operando in tutto il mondo ed impegnandosi a rafforzare le modalità di produzione locale, tradizionale, sostenibile, attento alle risorse ambientali, all’aspetto organolettico dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Un modo diverso e più complesso di intendere il cibo di qualità. E’ trascorso quasi un anno dal Terra Madre Day da quell’evento collettivo su scala globale di celebrazione del cibo locale di qualità, che ha visto realizzati 600 appuntamenti in Europa; 120 in America del Nord e America centrale, 105 in Sud America, 92 in Africa, 66 in Asia e Medio Oriente e 21 in Oceania ed ora Terra Madre si rinnova in attesa dell’appuntamento del 10 dicembre 2010 con un nuovo Terra Madre Day. Ha guardato alle comunità del cibo che s’incontrano anche a livello nazionale come accaduto in Argentina, Bielorussia, Brasile, Etiopia, Irlanda, Olanda e, attraverso la rete, è stata pronta ad iniziative di solidarietà reciproca verso chi si è trovato in situazioni di difficoltà, come in occasione dell'uragano Katrina o dello tsunami che ha devastato recentemente l'Isola di Robinson Crusoe in Cile.
Nata per presentare al mondo le comunità del cibo mentre le comunità stesse prendevano consapevolezza delle loro potenzialità, Terra Madre si è relazionata con il mondo rurale e quello accademico, conciliandoli tra loro chiamandoli ad interagire al fine di individuare soluzioni efficaci ai problemi legati alla terra e al cibo. Nel 2008, a Torino, erano presenti 1650 comunità del cibo provenienti da 153 paesi dei cinque continenti, 4000 tra contadini, allevatori, pescatori e produttori artigianali, 800 cuochi e 300 fra docenti e rappresentanti di università. La Tunisia si è presentata con gli agricoltori dell’isola di Djerba. Soprattutto sono stati protagonisti i giovani che hanno costituito lo Youth Food Movement.
Il Salone del Gusto e Terra Madre 2010 rappresentano un'importante tappa del cammino che da anni ha come obiettivo rendere la più grande mostra mercato del cibo di qualità ed il più importante meeting di comunità del cibo provenienti da tutto il mondo in eventi a ridotto impatto ambientale. Due appuntamenti ed un laboratorio unico per sperimentare e avanzare proposte. Per la prima volta, espositori e visitatori sono chiamati in causa per diventare co-organizzatori: i loro comportamenti determinano la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero sistema-evento. Un esempio per tutti sono i componenti per l’allestimento.Tutte le bancarelle, gli stand del mercato e altre aree espositive sono realizzati in collaborazione con Palm, che fornirà i suoi Greenpallet® progettati secondo i principi di eco-design, realizzati con legname certificato FSC e PEFC (proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici) e accompagnati dall’etichetta AssoSCAI (Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa). Grazie alla rete creata dai soggetti che contribuiscono alla realizzazione del Salone del Gusto, gli stessi Greenpallet® continueranno il loro ciclo di vita e verranno ri-utilizzati dalle aziende Lavazza e Mapei, per la logistica di trasporto delle proprie merci, permettendo di ridurre l’impatto ambientale ed economico dell’evento e favorendo una filiera bosco-legno-consumatore responsabile. Al Salone tutti gli espositori utilizzano materiali per la fruizione del cibo completamente biodegradabili. Stoviglie, sacchetti, tovaglioli in pasta di cellulosa e Mater Bi sono messi a loro disposizione a un prezzo agevolato grazie alla rinnovata collaborazione con Novamont, i rifiuti prodotti dall’uso di tali componenti, entreranno a far parte della filiera di raccolta dell’organico per essere così destinati alla generazione di un nuovo prodotto: il compost.
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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