Berlusconi ha, da prima, giustificato la sua assenza alla Seconda Fase del Vertice Mondiale della Società dell’Informazione a Tunisi, dichiarando che i suoi impegni a Roma per la riforma della legge elettorale gli hanno impedito di partecipare. Si è in ogni caso congratulato con il Presidente Ben Ali per il grande successo dell’evento. Ha ha dichiarato che l’incontro ha avuto come oggetto le relazioni bilaterali tuniso-italiane, le questioni relative al conflitto in Medio Oriente e la lotta contro il terrorismo.
Il Presidente del Consiglio italiano ha ricordato i buoni rapporti che legano l’Italia alla Tunisia e come nel corso degli ultimi anni siano stati lanciati molti progetti bilaterali ed ora il governo italiano promette di accelerarne la realizzazione. In questo contesto Berlusconi ha riaffermato l’impegno dell’Italia nello sviluppare l’economia tunisina annunciando l’intenzione di aumentare i crediti destinati alle imprese italiane che vogliono stabilirsi in Tunisia. Una grande attenzione sarà accordata alla promozione del turismo italiano nel Paese.
Per quanto riguarda il problema dell’immigrazione Berlusconi ha dichiarato che il governo italiano sta studiando la richiesta del ministro degli Affari Esteri tunisino di annullare l’applicazione del principio della quota per l’entrata dei lavoratori della Tunisia che hanno un contratto di lavoro in Italia.
Circa il conflitto in Medio Oriente il Presidente del Consiglio ha annunciato la volontà dell’Italia di ospitare un incontro multilaterale su negoziati che riunirà, oltre ai responsabili palestinesi e israeliani, i rappresentanti dei Paesi della Regione. Ha inoltre aggiunto che il governo italiano ha l’intenzione di donare 3 miliardi di dollari per promuovere l’economia di Gaza.
Quanto all’Irak ha ricordato che l’Italia è nel Paese solo per una missione di pace e di assistenza alla popolazione civile e al governo iracheno e che il ritiro delle forze italiane è previsto alla fine del 2006.
Per la questione della lotta contro il terrorismo Berlusconi ha precisato che il suo Paese e la Tunisia combatteranno insieme il fondamentalismo che, secondo lui, è causato dalla povertà, dalla mancanza di democrazia e di libertà.
A una domanda sulla riforma elettorale in Italia Berlusconi si è rifiutato di rispondere affermando di considerarla una questione interna.
Si ricorda che questo è il terzo incontro fra il presidente del Consiglio e il leader tunisino. Nel dicembre del 2003 Berlusconi compì la sua prima visita ufficiale in Tunisia, seguita nel maggio dell’anno successivo da quella di Ben Alì a Roma.
H. Z.