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Anni 2005/2006 | :: :: :: :: :: :: :: ::
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Prima Pagina
NOSTRI PROBLEMI
L’anno nuovo è appena iniziato: è tempo di riflessioni e di bilancio. Il filo rosso che univa le persone alle istituzioni si sta inesauribilmente allentando e la nostra vita privata è sempre maggiormente scollegata dalla vita pubblica. Tra l’io e il noi si stanno innalzando muri e la volontà privata sempre meno si identifica con la volontà generale, lasciandoci in balia della ragione del più forte che ci allontana dal sogno democratico che dal 1789 in poi aveva cullato generazioni al suono di libertà, eguaglianza e fraternità. Dov’è l’imperativo categorico etico che ti spinge ad agire “unicamente secondo quella massima, in forza della quale tu puoi volere nello stesso tempo che essa divenga una legge universale”? Nel mondo dell’opinionismo prorompente è ancora possibile pensare che tra interessi individuali ed interessi collettivi vi siano delle connessioni senza le quali saremo spinti irrimediabilmente da correnti verso lidi incerti, senza valori? Come ritrovare, seppur in forme diverse dal passato, il legame necessario tra interesse proprio ed interesse comune? Questa “solitudine”, nella quale ci stiamo trincerando, non rischia di creare un mondo nel quale, a lungo termine, l’unica difesa sarà la guerra (anche senza armi) di tutti contro tutti?
Per questo, ci sembra che oggi il nostro sforzo debba essere quello di ritrovare i legami possibili tra i nostri interessi privati e quelli pubblici senza i quali una società si sfalda e se si sfalda i rischi di essere spazzati via dalle correnti sono ancora più forti.
Le incertezze sul futuro delle giovani democrazie come la Tunisia, a pochi giorni dai festeggiamenti della rivoluzione del 14 gennaio 2011, che non riescono ancora a dare un assetto sociale, economico e culturale ai mutamenti politici avvenuti ormai otto anni fa, tracciano un inquietante divario tra interessi privati ed interessi comuni, che mettono a repentaglio la democrazia stessa.
In Europa, la situazione non è migliore anche se si esprime attraverso forme diverse. La crisi europea è anche crisi della democrazia stessa per cui ci sembra che tutti i nostri sforzi debbano esser tesi a ricostituire, seppur con profondi mutamenti, questo bene comune imprescindibilmente necessario non solo alla pace ma all’equilibrio delle potenze nel mondo. I particolarismi servono solo interessi privati ed in quanto tali escludono la collettività cioè noi tutti.
In Italia, la Maggioranza al governo procede alla riduzione dei parlamentari della Circoscrizione estero riducendo di fatto la rappresentanza politica dei cittadini in terra straniera e ciò malgrado l’opposizione dei parlamentari eletti nel mondo e quella del CGIE (Consiglio generale degli Italiani all’estero).
Eppure dal 2006 ad oggi la mobilità italiana è aumentata del 64,7% per cui a maggior ragione i rappresentanti eletti all’estero avrebbero dovuto aumentare e non diminuire come di fatto è avvenuto e come dice il Segretario del CGIE, Schiavone: Il numero di 18 rappresentanti introdotto nella costituzione italiana, dopo decenni dalla sua promulgazione, non è il frutto di compromessi politici, tanto meno di regalie, ma esso rappresenta il riconoscimento di una parte della Comunità nazionale residente altrove, e che oggi è quantificata per difetto in cinque milioni e seicentomila cittadini. Questi numeri corrispondono alla seconda regione italiana più popolosa per numero di cittadini, che dal punto di vista materiale ed economico ha un impatto corrispondente al 10 per cento del prodotto interno dell’Italia.
Questa decisione di marginalizzare ulteriormente l’impatto politico delle collettività italiane all’estero, in un momento in cui il loro numero aumenta notevolmente (si passa in effetti nell’arco di qualche anno da 3,1 milioni di iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) a più di 5,1 milioni nel 2018) dimostra che la rimozione della migrazione nell’inconscio politico del Paese non riguarda solo immigrati in arrivo (clandestini o regolari) in Italia ma gli emigrati italiani stessi, della cui identità politica, economica, sociale e culturale si continua ancor oggi a dubitare. Ma allora che cosa significa essere italiani?
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SOMMARIO
Collettività
- Messaggio dell'Ambasciatore d'Italia a Tunisi,
Lorenzo Fanara.
- Riduzione dei parlamentari.
No ad una rappresentanza meramente simbolica.- 5-6
In Tunisia
- 8 anni dall'inizio delle primavere, rischio escalation.
- In vista di possibili agitazioni sequestrati 50mila gilet
rossi. - 7
Flash News - 8-10
In Italia
- Considerazioni a margine del caso Cucchi -11
Maghreb e Mediterraneo
- Global compact sull'immigrazione e l'Italia del
governo giallo-verde. - 12-13
Immigrazione/Emigrazione
- Calcio-awassa. Per un calcio alla miseria. C'era una
volta il gioco del pallone.
- Potenziale non sfruttato: in Europa un immigrato su
otto dichiara che il mancato riconoscimento delle
qualifiche rappresenta la maggiore difficoltà. - 14-17
Dossier
- L'emigrazione italiana verso la Tunisia nell'Ottocento - 18-21
Economia - La CTICI informa.
- Calendario delle principali manifestazioni fieristiche
in Italia ed in Tunisia.
- In Finanziaria più attenzione al sociale.
- Sviluppo dell'agricoltura in Tunisia.
- Tunisia-Italia: secondo il Ministero Turismo, cresciuti
del 42,1% pernottamenti degli italiani nel 2018. -22-25
Cultura
- Fernando Pessoa, il creatore degli eteronimi.
- Ivrea, 54esimo sito Unesco italiano.
- Sinan l'architetto dei sultani.
- È italiana la prima "Biblioteca della Pace" in Libano.
- Giornate d'arte contemporanea di Cartagine. - 26-33
Musica e spettacolo
- Concerto alla Cattedrale di Tunisi Villancico. Cronache
musicali.
- Amor sacro, amor profano. Concerto vocale e
strumentale all'Acropolium di Cartagine.
- Danza: a Tunisi "Didone e Enea" nel segno
dell'integrazione. Progetto di sperimentazione e
contaminazione artistica.
- Cinema: Borgonzoni, lanciato il fondo per le opere
Italia-Tunisia. Bando aperto fino a marzo 2019. -34-36
Marginalia - Non fare la suocera - 37-38
Libri
- Tunisia 2011-2018. L'introvabile "rivoluzione". - 39-41
Università e scuola
- Il 18 e 19 dicembre si è tenuto il convegno di studi su
"La Certificazione di Italiano come lingua straniera." - 42-43
Salute e Benessere - 44
Cucina - 45
Passatempo - 46
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Il giornale | :: :: :: :: ::
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Elia Finzi |
Tunisi 1923-2012
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Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
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